Commetti un reato, sfilando il tappo dal collo di un Teresa dell'8: che ha ancora il sangue della giovinezza, e lo stridore dei fumi del sole appesi all'orlo di quell'ombra rosso-granata. Fa scarlatto il bordo, e nero il cuore, e il sentimento ceruleo che s'arrampica sulle pareti del bicchiere.
E frutto nero, e terra bagnata, e poca frutta secca: di noci e di datteri, di una varietà preziosa. E i ricordi del fondo dei torchi, nelle cantine vecchie, e delle vinacce sparse nelle aje.
E il sorso ch'è ancor fresco, dolce all'abbocco: eppure teso nel proseguire, con una mano che è seta purissima, e un finale che suona più come un arrivederci.
Un bicchiere che vorresti più arcigno, a segnare il tempo.