Marta, uve Passerina a conduzione biologica dalle parti di Offida, piccolo capoluogo enologico marchigiano.
Tanto scarico da apparire quasi cristallino, diafano. Tanto delicato al naso, da ricordare una corolla di fiore, bianco. Sottile, stretto, ma persistente.
L'assaggio esprime altrettanta agilità, con un nonnulla di spessore in più: il pur leggero grado alcoolico guida il sorso fin dall'attacco, netto, a risalire verso un centro ancora elettrico, e un termine che non esita a trascinarsi, fino alla finissima sensazione amara che chiude il discorso, trascinando il bicchiere fuor dell'idea della vinella di vascello verso una bevuta spensierata, aperitiva.