Corrado Dottori ha imparato di giorno a correre in mezzo alla vigna, costruendosi la strada che ha percorso, incapace di sottrarsi al prezzo da pagare. Per questo ha abbandonato un lavoro dorato in una banca d’affari, ed è diventato un agri-cultore (con la u), un uomo tuttofare molto magro, a differenza dei banchieri che ingrassano inesorabilmente. E poi qui, a Cupramontana, il filetto del Verdicchio di Jesi, nella sua azienda
La Distesa, ognuno ha un vicino, ognuno ha un amico, ognuno ha un motivo per ricominciare.
In quel fenomeno irreversibile di follia collettiva che sono gli springsteeniani (fenomeno che ha travolto in pieno anche il sottoscritto, sin dal lontano 1988), Corrado ricopre un posto di primo piano: è uno dei massimi esperti italiani di Bruce.
E questo Terre Silvate 2011 (verdicchio 90%, trebbiano e malvasia 10%, non etichettato come doc per ragioni burocratiche) è una delle sue opere di inizio maturità.
Proprio come il Bruce di metà anni ’70: il preludio alla stratosfera, per chi sa di cosa parlo. Potentemente floreale, con alla base note di cumino e di malto, tipiche della vinificazioni di verdicchio di stile agricolo, e con un corpo fibroso che scalpita di energia. Piacerà a tutti, ma non lasciatelo invecchiare (parlo di diversi anni), visto che sta evolvendo un po’ alla svelta. Ma adesso è fantastico. Spero che vi lasci come i grandi vini lasciano sempre il sottoscritto:
running burned and bright, chasing something in the night.
[credits: Born to Run, The Price You Pay, Jack of All Trades, Long Walk Home, Something in the Night]