Il Mantonico è un vitigno di origine persa nel tempo, nelle storie dei Greci e della Magna Grecia.
Qui a L'Acino si sono appassionati alla storia di questo vitigno: l'hanno recuperato in piccoli numeri, a quasi 600 metri sul mare.
Lo vedi giallo: oro limpidissimo, ma velato da un riflesso scuro, ombroso, a presentare la vaga materia che s'aggrappa sui bordi. Irrequieta.
I profumi del Mantonicoz sono imperiosi, con qualche traccia di maturità: le pere cotte anticipano le frutta, fresche e sciroppate: lo zucchero di canna, una mandorla fresca ancora ricca di latte.
L'assaggio è molto influenzato dalla temperatura di servizio: da fresco traluce una bevibilità agile e nervosa, in cui le sensazioni vegetali e verdi risultano esuberanti, su un tappeto glacido.
Poi il sorso s'ingrossa delicatamente, senza rinunciare ad una presa arricciata e furtiva del palato. Nel mezzo si incontra la parte amaricante, che emerge e si palesa verso la fine abbracciando una vena acida sottile ma ferma. L'esito è vibrante, il finale lungo.
Bicchiere dalle sfaccettature insolite, grande personalità e un certo carattere. A tratti indisciplinato, ma di indubbio interesse: vorresti saperlo tra uno o due anni.