Piedirosso, un nome che fa storia: detto Per'e palummo dalle sue parti, ricorda il colore delle zampe dei colombi. Piede del Palombo, ecco.
I Pentri lo lavorano con cura, ricavando questo rosso che si giace in botte piccola per un anno, e poi affina: e il tempo offre giovamento, per certo.
Eccolo qui, terroso come una notte illune: irruento come la marea, e pieno di sensazioni di confine: tra l'umido e il grigio, tra il calore e il porpora, tra la brina e le tavole fumanti dell'inverno. È come se raccogliesse le prime stille di freddo dalle vendemmi novembrine.
Poi il sorso s'ingrandisce, acquista spessore e peso, e non si perita di allappare il palato con tannini pervicaci e volitivi: ma sempre sull'onda di un garbo. Formidabile la forza del mezzo, quando l'alcool s'aggrappa al frutto elevandolo, proiettandolo in una parabola che ha nella seconda parte un orizzonte fermo ma assai spazioso.
Concretezza e volo, Piede di Palombo.