Questa versione gallurese del tradizionale vino sardo, peraltro piuttosto famosa, si presenta bella e seducente di giallo con nuances più tendenti al verdino, con barbagli brillanti. La struttura è diafana, con ordito tenue e scarsa materia, e in ciò non c'è quasi nulla di sorprendente.
Debole invece è il naso, complice forse la borgognotta da 375, con note fruttose di mela e poi di banana che virano in una intrigante riflesso roccioso. L'uscita è poi appena discretamente elegante, seppur in una generale semplicità e moderatissima intensità.
La bocca poi risulta scarsamente coerente con la mappa olfattiva, con attacco addirittura abboccato. Il seguito ha una deriva non del tuttocomposta con un retrogusto d'evoluzione. La nervosa freschezza del vermentino di Gallura pare smarrita.
Deludente.