Il tocco femminile, la capacità che le donne hanno di infondere alle cose che creano una innata grazia unita a forza, è la chiave per comprendere il vino di una piccola realtà vinicola nel Comune di Radda in Chianti, a Montemaggio, dove si trova l'omonima Fattoria. Qui da dove si domina la strada romana che conduce da Siena a Firenze il toponimo indicava l'essere "monte maggiore" per sottolineare l'altitudine di quasi 600 metri sul livello del mare. In questo microclima privilegiato nel cuore del Chianti Classico, tra colline di una particolare bellezza, si è realizzato il sogno vinicolo di una giovane donna originaria di Vladivostok, che dopo una vita all'estero - con gli sudi a Londra e la laurea in Legge in tasca - ha deciso di specializzarsi nella viticultura italiana più tipica. Grazie all'aiuto di Ilaria Anichini, agronomo e direttore dell’azienda, Valeria Zavadnikova, ha potuto trasformare la sua passione per il vino in un avvincente lavoro, che ora vede la produzione di vino in 9 ettari di vigna dei 70 della fattoria, in cui gran parte c'è bosco e uliveto. La sensibilità femminile nell'entrare in empatia con la natura è la filosofia che guida la produzione di questa piccola realtà, dove l'affettività legata all'idea di campagna è fatta di piccoli gesti che si traducono in sentori e sensazioni nel bicchiere.
La Riserva 2008 Monte Maggio si presenta già in bottiglia con la carta di identità al femminile, un'etichetta raffigurante una giovane donna etrusca con un cesto di uva sulla spalla realizzata dal pittore Andrey Remnev. Fatto con le uve provenienti dai vigneti di Sangiovese più vecchi, affina in legno di rovere per circa 30 mesi per diventare Riserva. Il profumo è sensuale, tra sfumature di viole e la profondità del bosso unita alla dolcezza dell'alloro. Il sorso è di frutta rossa, ciliegia e lamponi, caldo con una nota di erbe aromatiche e salvia, legato da tannini orditi in una trama di uncinetto, che chiude su un finale ricco e leggermente terroso.