In verità solo a Mariella di Fragno (PR) possono capitare questi incontri anche per noi umani italici: che altrove sono riservati ad extraterrestri e russi.
Questo Barbaresco da sogno ti giunge dopo lunga vita, con archetti medi, fermi e regolari. Poco pigmento, come t'immagini per quel vino e per quegli anni, lagrime lentissime ed occhieggianti.
Ha colore di vecchio sherry, appena granato: ma con un filo, un'alito d'arancio sul bordo.
La finezza e la profondità del naso è fuor dell'ordine: solo vagamente maturo, ha vita e pienezza di ragazzo, con linee distinte e distinguibili.
L'ampiezza dell'orizzonte è smisurata, dall'agrume alla virgola balsamica.
L'abbocco è seducente: irresistibile l'integrazione senza asperità alcuna tra i tannini - lunghi e ventosi - e il succo, guidati da un passo di danza. Centro deciso, lanceolato, con acuti insospettati di freschezza iperurania.
Bicchere rarissimo, ed indimenticabile.