Fosse solo per il lunghissimo sughero, fosse solo per la spettacolare, pesantissima bottiglia nera penseresti bene di questo Ripasso della cantina di Negrar, sponda Domìni.
Poi c'è quel colorito sanguinoso, così profondo da chiudere la luce, quagli archi netti e fermi, quella tyraccia viola sull'unghia ti ispiranobene.
Il naso è abbracciante, di tipicissima ispirazione valpolicelliana: ma senza ghirlande e festoni. Frutto sì, maturo e sotto spirito, sprigiona equilibriii su un tappeto di spezie.
Seducente la'ttacco, setoso di tannini e polpacciuto, dentro un pugno di elegante distacco.
Eleganza, anche più di quello che t'aspetti: in sequenza di piani inclinati, verso un termine che s'allarga fino all'orizzonte.
Stabile e tenace la persistenza, smisurata e rilassante.
Un bicchiere da amare.