A ciascun fiume il proprio Riesling. Ma, mentre i figli dei vari Mosella, Reno, Meno & Danubio, hanno – chi più chi meno - in comune un carattere – horribile dictu per i non wine addicted! – ‘minerale’, ovvero un profumo pungente (e piacevole se avvolge una consistente scorta fruttata) di pietra focaia, silicio, benzina e affini, questo Riesling con la faccia illuminata dal fiume Adige ha una fisionomia particolarmente disponibile, poco austera.
Un vino che parla sotto voce, per nulla dimostrativo (non aspettatevi insomma la fucilata di pesca noce e benzina) e con dei profumi di mela golden che potrebbero ricordare addirittura i meravigliosi Pinot Bianco prodotti un centinaio di chilometri più a nord. E anche al palato il discorso non cambia: fresco e vivace senza scosse elettriche, profumato di finocchio e camomilla, sfumato nel finale da una piacevole traccia di lievito che lo mantiene molto più ‘largo’ della media varietale, senza però il minimo eccesso di calore.
Dategli il tempo per aprirsi. Potrebbe anche migliorare, e nemmeno poco. 10 €.