Vernaccia, vernaculum, vino popolare. Anzi, pop. Stiamo parlando della versione rossa, fatta con uva nera, tipica di Serrapetrona, in provincia di Macerata, interno delle Marche.
Geneticamente identica al tocai rosso vicentino e al ben più noto cannonau sardo (che dà vini meno colorati e ben più caldi), la vernaccia nera ha conosciuto a Serrapetrona negli ultimi 15 anni svariate interpretazioni come rosso fermo, a partire dai buoni risultati ottenuti da Alberto Quacquarini.
Questo Morò 2006 della azienda civitanovese Fontezoppa (ma i vigneti sono a Serrapetrona) è molto probabilmente il più alto risultato mai raggiunto col vitigno, e uno dei più grandi rossi marchigiani degli ultimi anni. Perfettamente espresso nella nota varietale di pepe nero, con rabarbaro, carne e cannella di contorno, esecutivamente impeccabile ma senza perdere un briciolo di spontaneità, e con un rapporto tra potenza e peso analogo tipico dei rossi del più alto livello. Il finale, fresco, speziato, persistentissimo, toglie qualsiasi dubbio sulla eccezionalità di questa bottiglia dagli ampi margini di tenuta ulteriore. In vendita da tempo, si trova in cantina ancora a 23 €. Un rosso di pari livello proveniente da una zona italiana top costerebbe almeno il doppio.