Cenerentola perchè questa giovine e nerboruta DOC nasce sulla porta di casa di Brunello e Nobile: in penombra, oscurata dalle più grandi e prestigiose, ma in fine a risorgere per una sua dignità. La vulcanica Donatella Cinelli Colombini opera qui una folgorante sintesi tra il ben altrimenti noto Sangiovese Grosso e questo vitigno - il Foglia Tonda - da cent'anni dimenticato e recuperato a nuova vita.
L'Orcia di Trequanda sgorga poderoso dalla bordolese, con vita da vivere chiara ed evidente. Ha il colore intenso e sanguigno del Porto Ruby, con un cuore nero impervio alla luce e l'unghia bruna.
Vela il bicchiere nei toni del rosso scarlatto, disegnando un merletto fine e dinamico che presto s'amplia in compassi a sesto acuto.
Il naso, ben innestato nella via delle grandi Denominazioni toscane, è pieno, vasto, potente: alla confettura di mirtilli accompagna le frutta mature, mentre un bel tappeto di tabacco dolce precede le spezie tra cui potrai riconoscere la noce moscata.
L'assaggio presenta subito un muscolo vivo, quasi masticabile: i tannini aprono il mezzo del sorso con luce splendente e melodiosa seppur fittissimi. La bevuta incede verso il finale riempiendo ogni vuoto, sfiorando la sovraestrazione: resta pur nel limine di una bevibilità impegnativa, fino ad una compiutezza quasi sensuale. Tesissimo il ricordo con la confettura che non t'abbandonerà.
Certa la complicità di una annata esorbitante, per goderne appieno lo lascerai riposare ancora per averlo ancora reboante ma generoso tra due anni almeno.
Una sorpresa.