Per una volta parto dall’etichetta, davvero bella, blend 70%-30% di neoecologismo vinoverista e piemontesità d’antan. Due
tags che vanno per la maggiore, ultimamente.
Ma dentro questo Carema riserva 2008 della
Cantina Produttori Nebbiolo di Carema c’è una storia chiarissima, e una personalità unica.
Ricordo che in un vecchio ricettario degli anni ’60 del Carnacina il settore vino, curato da un certo Luigi Veronelli, poneva i nebbioli del nord Piemonte sullo stesso piano di quelli di Langa. E non si riferiva solo al Gattinara.
Il Carema sembra il più sapido delle perle partorite da questo vitigno che possiede senza alcun dubbio i quattro quarti di nobiltà, e l’interpretazione della Cantina Produttori ne restituisce una fisionomia didattica.
I terrazzamenti tipici del
terroir pedemontano, dove il nebbiolo è allevato con una pergola sostenuta da elegantissimi pali in pietra e calce, danno un vino dal colore granato aranciato mediamente intenso, evoluto, ma brillantissimo, stupendo. I profumi incantano per l’originalità: sopra la florealità varietale del vitigno è tutto un saltellare di farina di castagne e toni affumicati. Sottile, vivo, di straordinaria eleganza al palato, veloce e incisivo, e con un finale sapido e nuovamente sottile. Potrebbe migliorare, non lo so. Un pezzo di alto artigianato che tutti gli appassionati devono assaggiare. Non è solo questione di piacere, si tratta anche di cultura. 10 €.