Ormai sono arrendevolmente convinto di quale sia la reale percezione che i continentali hanno del Cannonau: semplicemente sbagliata.
Questa è colpa nostra, è colpa dei sardi che fanno il vino e che per pochi e brevi spiccioli, atavica insicurezza e falsa comodità hanno voluto far sentire al mercato quello che il mercato voleva ascoltare. Roba normale, insomma, nessuna novità sotto il sole della mia Isola.
Ma il Cannonau è altro rispetto a quello che stiamo bevendo sempre più spesso, il Cannonau è uva acida e dolce, poco colorata, un'uva che nasconde il tannino, lo conserva e lo alleva al mestiere difficile di guardiano alcolico.
Ci sono ancora produttori straordinari in Sardegna, nelle zone vocate e storiche per l'allevamento del Cannonau, che conservano la memoria di un vino difficile. Giuseppe Sedilesu (e famiglia) è tra questi.
S'Annada è il Cannonau che produce dalle vigne più giovani (quelle piantate negli anni '90), su a Mamoiada. Il colore mostra sfacciato la gioventù delle piante, rubino che brilla, denso e barbaricino. I profumi sono freschi e pungenti, di macchia e asprezza, di frutti rossi appena spaccati.
La bocca è un fulmine di bevibilità, l'alcol è piegato dalla sostanza sapida e astringente e quello che rimane è un bellissimo senso di pulizia, dolce e acida, amara e morbida, come aver mangiato una manciata piena di melograno.
Un Cannonau facile tra i Cannonau difficili, tra i Cannonau veri.