Nossing, probabilmente la più alta interpretazione del Kerner di Valle Isarco. Almeno fino ad ora.
E' chiarissimo, del colore dell'albume dell'uovo: e quasi ha la stessa trama. Rara è la vastità dell'olfatto, presto a cambiare al modificarsi della temperatura: subito gli aromatici, contemperati da una mineralità che ricorda proprio la matita appena temperata. Poi l'evoluzione con tanta erba, il fieno, e una parentesi d'agrume.
Il sorso ha spessore fuor dell'ordinario, ma più per vibrazione che per materia palpabile. Succoso e dibattuto, scorre sul passo di corrispondenze che sarebbero aritmetiche se non fossero giocate da una poesia romantica e schietta. Facile ricordare questo difficile e articolato equilibrio tra una delicatezza soffusa e la forza decisa ma controllata, fino al termine prolungato, esitante, profondo.
Maturo ora, vivo sempre, con la Valle Isarco nel bicchiere.