Essì, col Verdicchio purtroppo è così: i nomi dei vini, scritti per intero, sembrano quelli di un nobile, tipo Giacomo Taldegardo Saverio della Gherardesca Vien dal Mare. Questo
San Paolo ad ogni modo non viene dal mare, ma dalla collina: San Paolo di Jesi, per la precisione, comune della riva destra dell’Esino.
Nutrito di un terreno ricco di tufo, ideale per la longevità, affinato solo in acciaio sui lieviti per più di due anni, questo San Paolo è uno di quei vini che vengono definiti ‘per esteti’: tutto in sottrazione, con un centro bocca inaspettatamente magro per un Verdicchio rimasto a contatto con i lieviti per così tanto tempo, con un finale dritto, discreto ma davvero molto persistente. Le note di agrumi e finocchio ai profumi potrebbero far ricordare agli esperti Matelica. Ma qui è tutto molto più
cool e rilassato. Dovrebbe durare parecchio e potrebbe migliorare tanto.
Punteggio forse sin troppo parsimonioso, ma i vini di questo stile a tavola tendono a restare un po’ troppo in silenzio. 15 €.