Ha ancora il coraggio di esprimere riflessi porporati: nell'unghia e controluce. E poi il rubino, con una intenzione granata appena accennata.
Il naso poi t'aggredisce enorme: nelle ore va via evolvendo e aggiungendo: fino allo stordimento. Un inizio che ricorda il tabacco fumato dei sigari toscani, e il tabacco fermentato a sfascio. Frutta secche, e quel finale esploso di sensazioni balsamiche.
L'assaggio si appoggia su una piccola ricurvatura: difficile parlare di delusione, ma di certo un rigo in meno della grandissima espressività degli aromi. Bocca che s'appoggia su tutte le regalìe della finezza, della vellutanza estrema. Peccato quella fine inattesa, improvvisa, troppo vicina.
Ma che bicchiere.