Piccolo terroir quasi montuoso del maceratese, a Serrapetrona l’appassimento in cantina è di casa da sempre.
Nessuna ispirazione veronese, dunque, per la gloria locale: la Vernaccia di Serrapetrona, particolare spumante rosso dal residuo zuccherino variabile e dal carattere inequivocabilmente rustico, da sempre fatto con la tecnica per la quale è famosa la Valpolicella.
Una tecnica in questo caso al servizio di un vitigno singolare, dal carattere speziato e dal palato graffiante.
Forse non tutti gli enofili sanno che la vernaccia nera è geneticamente identica al tocai rosso (che dà vini con un fruttato squisito, ma meno complessi e con un telaio tannico meno diffuso) e al cannonau (ma con il grandissimo vino sardo le somiglianze organolettiche sembrano proprio nulle).
A prescindere dal vitigno e dal luogo, comunque, la via dell’appassimento nei rossi è quanto mai rischiosa: se da un lato si ottiene sempre parecchia concentrazione (ma anche qui occorre poi vedere cosa si concentra), dall’altro occorre stare attenti a non togliere dinamismo, ovvero movimento gustativo, al vino.
Soprattutto se, come nel nostro caso, si vuol fare un rosso secco e fermo. Una via praticata da una ventina di anni in zona.
Inizialmente terroso/minerale ai limiti della riduzione (da Teroldego rustico, per intenderci, con in più una nota di plastica fusa), questo Serrapetrona Robbione 2007 dei Colli di Serrapetrona si ripulisce velocemente, e mostra un profumo denso e compatto di catrame, tabacco amaro, aneto e soprattutto pepe nero, su una base – e qui il varietale sembra prevalere sulla tecnica – di frutta rossa, più che prugna. Il tannino al centro bocca graffia a puntino per dare la giusta sottigliezza. L’acidità resta sempre alla base, e riempie il vino. Finale cupo, ancora compatto. Complessità e definizione non più che buone. In compenso: eccellente tenuta all’aria, esecuzione impeccabile (nessun eccesso alcolico né legnoso) e struttura da vendere.
Insomma: cercarlo vale la pena, soprattutto se avete voglia di carni maschie o speziate (castrato, gulash, kebab, ovini interpretati in stile turco/libanese, eccetera).
