Prendi un amico, ma un amico che sia il più goloso del mondo. Mettici dentro un po' di pierinismo, puntiglio e curiosità. Mettilo davanti ad un pc. Digli che vai in Sicilia e ti spiegherà dove sono le sette migliori pasticcerie dell'Isola. Quella per la brioscia, quella per il cannolo, quella per la cioccolateria.
E ovviamente, quella per la Setteveli. Ora, tutto il mondo sa la storia della Torta
Setteveli: che in millanta [tutta notte canta] credono sia un dolce siciliano, mentre è di origine strettamente nordica: veneta per la precisione. Ma in Sicilia par aver trovato campo e attenzione e pare che qui a Cìnisi se ne possa avere una versione di stretto pregio.
Poi Palazzolo è così comodo. Metti di atterrare la mattina presto, Cinisi è subito lì, e sarai attratto dall'aria inesorabilmente
yesterday del posto. Tutto appare un po' datato, come le cose che che ci sembravano così contemporanee solo ieri: tranne i contenuti delle vetrine che paiono invece di travolgente fragranza.
Non aspettarti il profluvio di mignon, il milione di referenze, la congerie di colori di una dolceria metropolitana, ma quelle quattro cose ti stortano l'orizzonte per qualche ora. Ecco, il muffin: polputo ma non bagnato, saziante ma non stucchevole, fragrante non cotonato, dolce non caramelloso, morbido non cedevole. Quando al primo morso ti appoggi allo schienale, sospiri e dici "mh."
Parca di burro e friabile fuori, morbida dentro la girella di pasta sfoglia. Pure l'uvetta pare essere stata "trovata".
Cappuccio appena tiepido, crema più che schiuma, prezzi di provincia. La Setteveli però non c'è. La prossima volta.