Un nome così singolare che appena lo leggi ti viene voglia di cucinarla in modo diverso dal solito. Soprattutto dopo aver scoperto che l'apparato riproduttivo si differenzia in base al colore: giallo crema per i maschi, rosso arancio per le femmine. Decidi di andare per accoppiamento di colori. E subito pensi quale cibo accostare, e di quale colore.
Il giallo sta bene col verde? Si E l'arancio? Anche.
E allora passi in rassegna verdure ed ortaggi, ne immagini il colore, il sapore e la consistenza. E alla fine, a dispetto di tutte le possibili variazioni, dopo aver immaginato l'obsoleta lenticchia e l'abusato cece, pensi che il pisello non starebbe poi così male.
Un fondo verde sul quale adagiare la cozza dal guscio nero dal quale si intravede il suo interno giallo-arancio: la vellutata. Li accosti mentalmente e scopri di aver fatto bingo: colori e sapori si sposano perfettamente. Dunque, procedi.
Nel frattempo pulirete bene le cozze (dò per scontato che lo sapete fare) e le metterete in una padella in cui avrete versato poco olio e due spicchi d'aglio schiacciati, coprendola con un coperchio fino a farle aprire. Quindi spegnerete.
Soffriggete lo scalogno tritato. Sgranerete i piselli, li metterete in una ciotola e li laverete. Quindi li metterete nella padella dello scalogno versandovi il brodo e farete sobbollire per un quarto d’ora. Dunque frullerete il tutto, lo rimetterete nella pentola portandolo a leggero bollore e mescolerete velocemente.
Aggiungerete infine la panna di soia, regolando di sale e pepe.
Servirete la vellutata in fondine singole che decorerete con un numero variabile di cozze, lasciando ad alcune il loro guscio e ad altre no e terminando con un filo d'olio extravergine d'oliva.
Nota: pare che le cozze migliori siano quelle che si pescano nei mesi senza la erre, poiché in fase riproduttiva - ovvero nei mesi di marzo, aprile, settembre, ottobre, novembre, dicembre - il loro mantello risulta essere meno saporito.