Il Pinot Bianco di Terlano sta ai bianchi italiani di fascia premium come il Pinot Grigio di Santa Margherita a quelli della GDO. Il grande classico, la boccia sulla quale tutti concordano, quella col rapporto quantità/qualità/costanza nelle annate, variabile quanto mai sottovalutata, migliore.
Era prevedibile che in una annata davvero ottima per i bianchi come la 2013 questa eccezionale Cantina Sociale, che proprio nelle differenti interpretazioni di Pinot Bianco ha il proprio cavallo di battaglia, avrebbe sfoggiato un grande vino.
Varietale (mela golden) e territorio (cenere) molto bene espressi e una dote di frutto, freschezza e lunghezza al palato che dovrebbe togliere ogni dubbio. E soprattutto quella indescrivibile eleganza innata. Peccato solo quel velo di anidride solforosa che sta momentaneamente appoggiato sopra il vino.
Ma si sa: la prima estate di vita, soprattutto se - come questa 2014 - supervariabile, è il momento dei brufoli e degli squilibri ormonali.
12 € come meglio non si potrebbero spendere. Non bevetelo prima di Natale.