Ultimate Pasta Experience | Felicetti Monograno Matt "Spaghettoni"
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Pubblicato il11.11.2011
C'è questo slogan, che incute un certo timore: Ultimate Pasta Experience suona un po' come Vedi Napoli Poi Muori, che io fino a 40 anni ho preferito tirare dritto che non si sa mai.
Allora arriva il postino e mi porta il pacchettino: la rima baciata è un po' forzata. Contiene un pacco di Spaghettoni Monograno, il grambiale con la reboante scritta, e una lettera. Scritta a mano, deliziosamente, Ci farebbe piacere sapere cosa ne pensa. Il delizioso Lei.
Insomma il nuovo formato Felicetti è uno spaghetto vero: dal calibro robusto. La trafila ha la mano di Felicetti: non bianchissima, non slavata, non troppo gialla: una sfumatura, ecco, delicata.
La lunghezza dello spaghettone è quella standard del pacco da mezzo chilo: desidero provarli con una vongola in bianco, con niente.
Sono sei i minuti di cottura nell'acqua bollente, e il dente è ancora elettrico. Li passo in padella assieme ai cornuti molluschi e le di loro ossa, dove sono ancora bizzosi e nervosi. Occorre almeno altrettanto di fuoco per tirarli al punto.
Sono carnosi, elastici, e un filo bizzosi. Profumano di grano in germe già nell'acqua, e rilasciano una modesta quantità di amidi: tanto da velare il leggero sugo delle vongole (acqua e pochissimo olio) ma non appiccicarlo. Hanno un morso deciso e regalano una bella ed elegante esperienza di pasta.
Nella mia fornitura un piccolo numero di spaghetti si sono spezzati: ma sono propenso ad attribuire a questo fatto un peso marginale, più probabilmente dovuto ad un trasporto fin troppo rustico. O forse ad un eccessivo entusiasmo mantecatorio del cuoco.
Bella roba.