Non c'è bisogno di guardare l'agendina palmare-auricolare-giugulare: è il Primo d'Aprile. Detto questo, si potrebbe pensare che pubblicare la ricetta di un panino Mc Donald's sulle pagine di questo modesto bloghetto dedicato alla
gourmandise sia uno scherzo. O che sia uno scherzo pubblicarne l'assaggio. Oppure infine, pubblicare una Prova su Strada di detto panino subito dopo la ricetta originale del
Menù Manager Paola Bogataj.
Ma la cosa più pescedaprilesca sarebbe - in teoria - la seguente: il
Ciociaria Ciociaro è buono.
Il Ciociaro è nella categoria "Piccoli Piaceri". I Gialli amano particolarmente tutto ciò che è classificabile e ordinatamente impilabile, quindi hanno messo il panozzo piccolo tra le pietanze "di riempimento" e non gli hanno conferito la dignità di menù. Lo puoi acquistare infatti solo
"a là carte" si direbbe. Costa due euri e venti.
Sarebbe prevedibilissimo radere al suolo il Ciociaro, cavalcando la generale antipatia del popolo
gurmè per McDonald's: ma il vero esploratore non si pone né limiti né pregiudizi, ed affronta serenamente ogni prova con sprezzo del pericolo ed impavido senso del dovere. Sarà altrettanto facile, dopo, raccontare i due o tre bocconi felici che servono per spazzolare il Ciociaro, come la mandibola arrancante verso il finale del Wrap Snack, una specie di cotenna di pasta attorno a cubetti di grana diventati ineluttabilmente sabbiosi. Ma questa è un'altra storia, e si vedrà.
Per ora, il Ciociaria. E' un panino sottoscala, più piccolo dei normali planetoidi della Casa. Viene presentato dallo slogan "Pane, amore e Ciociaria": pare che ci sia in palio un biglietto omaggio vitalizio Big Mac in tutti i Ristoranti con la Emme del mondo, per chi indovina la para-citazione.
Le spugnette a forma di pane dolce in questa versione sono ingentilite da una pioggerella di prezzemolo, i cui frammenti sembrano disposti uno ad uno in ordinato caos da un esercito di Oompa Loompa. Mi sarei aspettato qualcosa di più rusticamente ciabattoso, ma la scelta è - ahimè - caduta di nuovo sul morbidamente cotonoso. Sotto l'ineluttabile insalata, con la quale la più grande catena di ristoranti del mondo deve avere un patto di sangue indelebile, per la verità molto meno ammaccata del solito. La salsa - dice - è di formaggio e funghi, entrambi più che altro intuiti: ma la parte del leone la fa quella specie di provola -
la Steccata di Morolo - che regala una dolce affumicatura alla cotolettina di pollo. Croccante la panatura, morbida la cotolotta (non è un refuso). L'insieme è gratificante.
Ecco: l'affermazione "è buono" va completata dal contesto, "nella categoria dei panini di serie da due euri e venti", antagonista del temibile Apollo autostradale pur gravato di un cartellino di peso doppio.
Per certo la miglior prova McD, almeno da quando ho deciso di non curarmi più del mio tasso di colesterolo.