Davanti al banco vedo il cartello del 280g al pecorino, e sbavo. Letteralmente. I cartelloni sono incredibilmente salivanti. Non me ne capacito, ma più mi sento consapevole più sento la bocca alluvionata di succhi.
La giovine coppia che mi precede sta terminando di rogitare un monolocale in centro, mutui agevolati inclusi: sarà il claim sulla scatola, così denso di segnali trasgressivi: "Matrimonio Italiano". L’ancor più giovine addetto li sguarda sconsolato, attendendo pazientemente l’ordinazione. Aspetta.
Aspetto.
Aspettiamo.
Alla fine emerge dal ventre del ristorante il manager che si mette a mia disposizione, ed in trenta secondi netti sono un felice possessore di panozzo. Ho comprato anche majonese e checciap, perché se dobbiamo farlo facciamolo fino in fondo.
Mi ritiro nello scompartimento verde e bordò del McDonald’s di Binasco, e guardo il mio pranzo. Lui guarda me, e nessuno abbassa lo sguardo. Quasi mi commuovo apprendendo che posso avere il wi-fi "gratuito e illimitato": poi la procedura di registrazione richiede un po' di dati, tra cui il numero di carta d'identità e la misura di reggiseno della seconda moglie di mio cugino acquisito, e mi arrendo. Ma non è colpa di McDonald's, si sappia: la solita burocràzia, con il famoso decreto non ancora applicato. Mi dedico al Duecentottanta.
Apro la scatola, e il familiare cuscino di gommapiuma tagliato nel mezzo mi attende. Solo che stavolta è molto più grande del solito. Taglia XXL per dire. Lo apro, il pomidoro è fresco e rosato, la rucola fresca e un po' meno ammaccata del solito.
Azzanno. La sensazione del pane è quella che t’aspetti: spugna naturale pescata ieri. La superficie è più ruvida e con un gradevole effetto rustico della farina di grana grossa; la crosticina è una velina appena accennata, ti piacerebbe qualcosa di più ciabattoso. Arriva anche la sensazione ovina del formaggio: ad alcuni non piacerà, perché ha il graffio selvatico: ma ad almeno altrettanti sì, io tra questi. Peccato che il colore inconsueto sia vanificato da una generale asciuttezza, anche della polpetta, accentuata dall’effetto cartassorbente del pane.
La poca salsa non inumidisce abbastanza, e ricorro alle scatoline di majo & ketcup per ristabilire l’equilibrio. La Coca sistema tutto, le patatine ungono le dita e il Mac (quell'altro) si lagna del maltrattamento.
“280” in una ideale classifica dei panini della Grande Emme si piazza appena al di sotto dell’inarrivabile Chicken Legend, ed è meglio del CBO e del Mozzarillo. Stacca in scioltezza il dimenticabile McItaly.
Avevo bisogno d'affetto, ho preso il McMenu: 280, patate grandi, coca da mezzolitro, scatolina di majo, scatolina di ketchup. 7.70 europei, e almeno fino a domani non morirò d'inedia.