'La fiducia non si acquista, si conquista'. Questo è lo slogan del Molino di Pordenone, che ha una storia lunga: dal 1923, quando viene fondata la ''SPA Società di Macinazione'', ad oggi.
Due le farine provate.
"Fior di Grano", tipo 00, è adatta per la pasticceria.
Ha profumo di grano, di campo. In cottura dà buoni risultati: doratura e consistenza provate in un frollino che diventa friabile, ma dal sapore intenso.
Bisogna lavorarla e lasciare che diventi protagonista della ricetta. E provarla anche nella pasta fresca, per 'sentire' il risultato.
"Naturalmente pronta", altra farina, tipo 0. Con aggiunta di lievito, quindi pronta all'uso, è adatta alla panificazione con impasti diretti. Il lievito, equilibrato, fa crescere l'impasto senza bisogno di spinte forzose. Dalla maglia glutinica a trama fitta, pronta per la crescita, in cottura dà il meglio. Alveolatura buona, omogenea, ma va lavorata a lungo.
Crosta croccante, giusta doratura, gusto. Il gusto è quello del pane, con una leggerissima nota amara data dal lievito che fa pensare al lievito madre. Sapidità e salivazione completano l'opera. Buona la resistenza alla lunga lievitazione, l'impasto è buono anche il giorno dopo.
Anche nella pizza la farina si presta con eleganza, sia alla rapida lievitazione che alla cottura ad alte temperature. La farina dà un'impronta riconoscibile all'impasto.