Gragnano non è solo il posto-da-pasta in Campania: è anche - desumibilmente - un posto-da-vino nei pressi di Capannori, LU: dove si è realizzazato il sogno "autunnale" di un industriale della carta che dal 1994 ha fatto rinascere una tenuta in stato di semiabbandono con tecniche di reimpianto moderne: Merlot e Cabernet Sauvignon, poi altro.
Il Merlot 2003 dunque è integrato da una piccola porzione di Cabernet Sauvignon per un taglio classico che più classico non si può. Allora lo vedrai austero, di un tono rubino pervio alla luce solo in parte, mentre l'orlo si eleva in un porpora brillante. Disegna trame evidenti, segno di un tessuto fitto ordito in archi a tutto sesto perfetti. Al naso la prugna prevale fin da subito, mentre l'ossigeno donerà maggior ampiezza al frutto già potente di suo. Finirà poi con una nota d'arancio mentre le botti grandi lasceranno segno solo in virtù d'armonia e complessità.
L'assaggio è inizialmente anche più appagante: grassa. Poi sarà moderata da uno svolgimento non del tutto lineare dei tannini che escono ancora astringenti. La bocca resta ruvida ma pulita. L'evoluzione infine ne vira l'impatto leggermente verso il basso, dove emergono un'acidità ancora non contemperata dalla poderosa alcoolicità.Ma diamine, è un vino da meno di 9 eurini in enoteca, quindi.