Il Cous che io ho preferito è stato quello palestinese: una base operaia di pollo, tanto medioriente nella speziatura, le mandorle. Ma il Cous che io ricordo, mangiato nelle case degli autisti di fuoristrada del deserto tunisino, era verduratissimo: per cui la scelga di inserire una insalata cotta di quello-che-c'è, facendo attenzione ai colori.
Il primo passo è tostare le mandorle. Che prendano qualche ombra bruciata, come caldarroste. nel frattempo metti la cipolla tagliata a velo, la carotina a dadini, il peperone friariello a brasare in olio e aglio, aggiunto d'acqua. Dopo 20 minuti nei quali avrai aggiunto acqua se serve, manda i pomidoro spaccati in quattro e i fagiuolini tagliati a losanga.
Per il Cous ho provato Bia, che da tempo segue il Cous Cous Fest e lavora attorno all'idea di un cous pronto ma con qualità anche nutrizionali di buon livello, nel calibro "Moyen" - medio. Preparalo con le istruzioni sulla scatola, "metodo classico" che consiste nel tostare due minuti in olio, ricoprire d'acqua bollente, lasciar riprendere, poi finire aggiungendo le verdure saltate e croccanti
In una padella leggermente unta fai andare i bocconcini di pollo finchè non assumano un colore dorato, sale e pepe a piacere. Immetti le mandorle, e appoggia tutto attorno alla torre di cous cous. Spolvera di (poco) pepe.
Con una forma proponi un cilindro bello alto eccentrico al piatto. Intorno le mandorle, il pollo. Deliba.