Pasquale e Fiammetta hanno scelto questa varietà dolcissima e profumata non ostante le rese bassisime: si parla di 12, 13 q.li per ettaro, e il lunghissimo ciclo di maturazione: 11 mese e 12 giorni esatti.
Vendono il loro prezioso prodotto a 10 euri al kilo, e non ostante questo la loro azienda agricola è a fallimento di mercato. Perciò se non fossero impiegati assenteisti del Ministero della Deprecazione Agricola non si potrebbero mantenere. Noi lo sappiamo, ma chiudiamo un occhio di fronte alla commendevole volontà di mantenere vivo questo raro presidio Solw Food, Slow Feed e Slow Fame.
Ne ho avuto due etti da un amico blogger di alto livello, per fare questo gazpacho: ma se ti capita tra le mani una confezione di datterini dell'Esselunga va bene uguale, perchè Pasquale e Fiamma non sono facilissimi da contattare.
Li ho passati nell'acqua poco, il giusto per prelevare la buccia: poi li ho piazzati nel mixer con un cucchiaio di trito di cipollotto di Tropea, due o tre fettine di cetriolo, un quarto di un quarto d'aglio, tre o quattro foglioline di menta, sale, pepe. Alla fine messo in frigo: giusto prima di impiattare faccio emulsionare con olio buono e due gocce d'aceto di mele.
Il calamaro l'ho spellato, sbudellato e deprivato delle ali. Gli anelli tagliati molto sottili sono finiti nel colino, appoggiati un minuto netto su un pentolino in ebollizione con un coperchietto sopra: basta.
Una fogliolina di menta completa il tutto.
In tavola con un Bianco Atesino a base di Portoghese, il
Laitacher rusticissimo e caratteriale di Garlider.