Dilemmi in cucina: le padelle antiaderenti sono sicure per la salute?
Ecco una guida per una cottura sana e sicura con le pentole e le padelle antiaderenti. I consigli del tecnico e alcune dritte pratiche.
La cottura in padella è molto popolare poiché è facile e gustosa e le pentole antiaderenti permettono di cucinare senza oli e senza grassi, sono facili da pulire e non fanno bruciare gli alimenti. Ci sono però delle accortezze da tenere a mente quando si cucina con il pentolame antiaderente, poiché alle alte temperature (260°C) la qualità del rivestimento può iniziare a deteriorarsi, vanno inoltre evitate spugne abrasive durante il lavaggio e utensili in metallo.
Per rispondere a questo dilemma culinario abbiamo chiesto supporto a un tecnico di un'azienda che vanta grande esperienza nel campo degli strumenti di cottura antiaderenti.
Ecco la nostra guida punto per punto che necessita di una premessa: è sempre bene acquistare prodotti di qualità, evitando le padelle troppo economiche e leggere poiché la durata e le prestazioni del pentolame antiaderente dipendono anche dallo spessore del corpo del materiale (di solito alluminio o acciaio), che limita il rischio di surriscaldamento.
1. IL RIVESTIMENTO GRAFFIATO E' PERICOLOSO PER LA SALUTE?
In genere di colore nero ma può avere tinte diverse, il rivestimento antiaderente maggiormente impiegato è composto da diversi strati di PTFE, noto anche con il nome commerciale teflon, depositato dall'azienda chimica Dupont. Il PTFE (politetrafluoroetilene) è un fluoropolimero costituito da molecole che contengono carbonio e fluoro. Si tratta di una sostanza inerte che non reagisce chimicamente con cibo, acqua o detergenti. Il rivestimento antiaderente, sicuro e testato per l’uso in cucina, non viene infatti attaccato da composti acidi e dalle basi alcaline ed è molto stabile quando viene riscaldato. Le autorità sanitarie di Stati Uniti, Canada, Francia, Europa e altri paesi hanno approvato l’uso del rivestimento antiaderente PTFE per l’utilizzo in utensili destinati a venire in contatto con gli alimenti.
La potenziale pericolosità dei tegami antiaderenti è legata alla presenza – sempre più rara nei prodotti moderni – dell’acido perfluoroottanoico (PFOA), utilizzato in alcuni processi di preparazione del PTFE. Il PFOA è infatti classificato dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro come possibilmente cancerogeno per l’uomo. Da tempo il PFOA non rientra nei cicli di produzione delle materie prime utilizzate per fabbricare i rivestimenti antiaderenti ed è ormai stato eliminato dalle aziende produttrici di fluoropolimeri a partire dal 2010.
2. IL CIBO UNA VOLTA COTTO VA TOLTO DALLE PENTOLE ANTIADERENTI?
3. COME REAGISCE IL PENTOLAME ANTIADERENTE AD ALTE TEMPERATURE?
In generale, nel pentolame antiaderente è importante sapere che la temperatura di cottura massima consigliata per conservare i valori nutritivi degli alimenti in assenza di liquidi, come ad esempio la grigliatura, è di 250°C.
Sarebbe meglio riscaldare le padelle antiaderenti a media o bassa temperatura. Pentole e padelle antiaderenti non vanno mai lasciate sul fuoco vuote e/o senza sorveglianza, poiché si possono raggiungere temperature anche sopra i 316° C in pochi minuti, se una padella asciutta o vuota viene lasciata sulla fonte di calore.
4. I MATERIALI
Ci sono poi pentole e padelle di acciaio antiaderente, ma in questo caso si può creare un problema di surriscaldamento del rivestimento stesso essendo l'acciaio un materiale a bassa conducibilità termica.
Ci sono anche le pentole in ghisa rivestite di materiale antiaderente, che hanno lo svantaggio di essere molto pesanti.
Un altro tipo di rivestimento antiaderente per le pentole in alluminio è quello in ceramica. Questo rivestimento è però dotato di potere antiaderente inferiore rispetto al teflon ed è comunque necessaria l’aggiunta di grassi.
Una ulteriore alternativa al teflon, se parliamo di antiaderenza, sono le pentole in pietra: formate in prevalenza di alluminio o acciaio, ma esistono modelli formati interamente in pietra, vengono poi rivestite in pietra lavica oppure in pietra ollare. Consentono di cucinare i cibi in modo salutare senza l’aggiunta di grassi poiché hanno proprietà di antiaderenza (anche se non quanto il teflon). Svantaggio: hanno costi elevati.
5. QUATTRO REGOLE
2- Non scaldate il tegame vuoto: per evitare di aumentare il rischio di raggiungere temperature troppo elevate nelle quali la stabilità del materiale è compromessa.
3 - Per non danneggiare il rivestimento antiaderente non usate utensili metallici taglienti e non tagliate il cibo all’interno della pentola. Usate utensili in legno, plastica o silicone. Evitate spugne e detergenti abrasivi per il lavaggio. E se potete preferite il lavaggio a mano.
4 - Buttate le pentole se il rivestimento è particolarmente rovinato.