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Come nasce una mela. La nostra gita flower power in Val Venosta

Siamo partiti alla volta della nota valle altoatesina per immergerci in una distesa di fiori. Abbiamo colto il magico momento della fioritura dei meli, vero e proprio spettacolo in una terra baciata dal sole. Ecco cosa abbiamo visto e preparato per voi

Avete mai fatto una gita tra i meleti in fiore della Val Venosta? La primavera è la stagione giusta per apprezzare lo sbocciare dei meli: una distesa rosa che abbraccia le sfumature dal bianco al fucsia, colorando le valli altoatesine.

L’Alto Adige, terrazza soleggiata sul versante meridionale dell’arco alpino, è infatti la più grande area chiusa di coltivazione di mele d’Europa con ben 7000 aziende familiari di medie dimensioni. Noi siamo stati in Val Venosta, nella parte occidentale della regione: valle ricca di contrasti, dove frutteti e terreni fertili trovano le condizioni ideali, tra aria pulita e rispetto per la natura grazie all’uso di sistemi di coltivazione in armonia con l’ambiente. Seguiteci nel racconto della nostra scoperta vissuta in una giornata d'inizio maggio in cui abbiamo assaporato la bellezza del territorio allietati da un brunch organizzato proprio nel cuore di un meleto in fiore.

Il luogo: alle radici del gusto

Ci siamo lasciati alle spalle la città e il rumore delle auto per immergerci in un contesto di pace e ritrovare un senso di libertà. Vegliati dal Parco naturale Gruppo di Tessa, con vette oltre i 3000 metri, davanti ai nostri occhi ecco le condizioni ideali per rilassare mente e corpo. Ci siamo persi tra il dolce profumo dei fiori, camminando tra i filari attorno a noi, curati con passione dai contadini della Val Venosta, che, stagione dopo stagione, fanno sì che le mele, croccanti e succose, aromatiche e ben colorite, arrivino sulle nostre tavole.

Il mare fiorito in Val Venosta compare da metà aprile a metà maggio.
Le mele prediligono gli ambienti asciutti e non troppo caldi, non solo della fase di conservazione, ma anche del periodo di maturazione. E' cruciale che durante la fioritura non  vi sia troppo caldo di giorno e troppo freddo di notte. Ecco perchè in primavera, al momento della fioritura, quando si hanno anche gelate notturne, i contadini attivano la cosiddetta irrigazione antibrina o antigelo. Chi è mattiniero potrà vedere i delicati fiori di melo avvolti in una naturale corazza di ghiaccio: il calore dato dal congelamento dell’acqua impedisce che la temperatura scenda a valori tali da danneggiare gemme e fiori.

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Tra i meleti della Val Venosta.
In primavera vengono anche trapiantati i nuovi meli, posizionati in luoghi selezionati a seconda della varietà, la terra viene arata e il frutteto concimato. Gli alberi vengono monitorati fino al momento della raccolta in autunno

Per l’innaffiatura dei meli viene utilizzato l’impianto a spruzzo o a goccia. Tempo fa l’acqua giungeva attraverso un sistema intrecciato di canali che scendevano dai ghiacciai fino a valle.

Tra api, coccinelle e piccoli aiutanti

Lo sapete che seguendo un’ape si capisce come nasce una mela? Un'ape impollina circa 4000 fiori al giorno. Prima della fioritura il frutticoltore si accorda con l’apicoltore affinchè durante la fioritura sia garantita presenza nei frutteti di  molte api. L'origine di una fioritura che possiamo definire magica nella sua imprevedibilità è racchiusa in questo naturale e fragile equilibrio che viene protetto con cura in Val Venosta.

Infatti, il successo del raccolto dipende anche dalla diligenza delle api e degli altri insetti impollinatori, che portando il polline da un fiore all’altro consentono la fecondazione, senza la quale non maturerebbe neanche un frutto.

Se alzate gli occhi al cielo vi colpiranno poi le tante casette per volatili, posizionate in modo attento insieme a rustiche casette per insetti ad altezza inferiore: il loro insediamento e la relativa nidificazione è una delle tante misure di gestione naturale per contrastare la prolificazione di parassiti all’interno del meleto.

E non è un caso che siano proprio due coccinelle, una rossa e una gialla, il marchio di Mela Val Venosta dal 2016: un simbolo racchiuso in un bollino che esprime qualità garantita dal marchio IGP e naturalità, data da una produzione rispettosa dell'ambiente.

Un'ape impollina un fiore di melo, che con il suo nettare attira l'insetto prezioso alleato per la buona riuscita del raccolto.

Non solo mele...

Le mele sono sicuramente il fiore all'occhiello delle coltivazioni della Val Venosta. Pensate che l'Associazione delle Coperative Ortofrutticole della Val Venosta vanta una produzione media pari a 320.000 tonnellate di mele, delle quali circa il 50% viene venduto sul mercato italiano e circa il 50% all'estero.

La tipica Pinova dal gusto equilibrato, la classica Golden baciata dal sole, la rossa e aromatica Red Delicious e ancora molte altre: sono ben 13 le varietà di mela, dal gusto più o meno dolce, che crescono in Val Venosta e hanno la certificazione IGP. Un modo per conoscerle da vicino sono le degustazioni tra i meleti condotte da Christine Schönweger, appassionata di frutti e viticoltura, nonché unica distillatrice donna dell’Alto Adige. Christine vi porterà nei dintorni di Parcines, borgo della Val Venosta, che si snoda tra prati, frutteti, masi, vicoli idilliaci e la cascata più alta dell’Alto Adige.

Come dicevamo, la produzione in Val Venosta non si limita alle mele: ci sono anche fragole succose, ciliegie carnose e albicocche di montagna, verdure come cavolfiori e insalate croccanti e piccoli frutti come lamponi e more.

Fragole e cavolfiori ricchi di gusto sono altri due prodotti della Val Venosta.

Dove e come nasce una mela di montagna. Il microclima

Possiamo affermarlo senza remore: è il territorio che fa la differenza. La Val Venosta si trova nel cuore di una natura incontaminata, circondata da imponenti catene montuose; frutta e verdura di alta qualità crescono proprio grazie a un microclima che crea le condizioni migliori in cui il paesaggio montano sposa varietà mediterranee. Sono essenzialmente tre i fattori da considerare:

  1. Giornate soleggiate (con una media di 300 giornate di sole all’anno) producono frutta e verdura dal colore brillante.
  2. Scarse piogge (le precipitazioni non superano i 500 millimetri al metro quadro l’anno) producono frutti integri e protetti.
  3. Grande escursione termica regala notti fresche e produce frutta e verdura dall'aroma intenso.

C'è  poi l'altitudine che caratterizza le coltivazioni di tutti i prodotti in Val Venosta che si trovano tra i 500 e i 1800 metri: un’altitudine maggiore rispetto la media del territorio italiano; ecco perché qui nascono frutti tardivi: le mele, ma anche fragole, ciliegie, albicocche, verdura e bacche, maturano lentamente, avendo più tempo per accrescere il loro sapore.

Infine, ogni frutticultore coltiva una media di tre ettari. In Val Venosta ci sono circa 1700 contadini, che si tramandano il lavoro nei campi da generazioni: un modo per mantenere viva la passione e avere il tempo di curare uno a uno gli alberi e le culture, senza trascurare l'innovazione e il rispetto per la natura grazie a provvedimenti ecologici.

Oggi nella valle altoatesina sono due i metodi di produzione applicati: il 90% dei frutticoltori segue la produzione integrata, in accordo con l’equilibrio naturale dei frutteti, secondo le direttive verificate da Agrios (Gruppo di lavoro per la frutticoltura integrata). Il restante 10% segue la produzione biologica, applicando le direttive UE, usando concimi organici e antiparassitari naturali.

Le mele Val Venosta.

Brunch tra i fiori di melo

Per festeggiare la fioritura, circondati dal paesaggio che vi abbiamo descritto, abbiamo organizzato un brunch con i prodotti della Val Venosta: nei pressi di un caratteristico capanno, sulla nostra tavola imbandita trovate alcuni dei frutti che regala questa terra generosa. Un allestimento, il nostro, che può essere uno spunto per organizzare la vostra giornata tra i meleti.

Accanto a fragole, cavolfiori e le immancabili mele abbiamo predisposto tutto l'occorrente per una colazione lenta e conviviale: latte, tè, caffè, yogurt, succo di mela, pane ai cereali, burro e marmellata, frutta secca, speck, miele e formaggio. Non potevano mancare un paio di torte e una preparazione salata a base di cavolfiore di cui vi daremo la ricetta.

Cibi semplici ma gustosi che abbiamo scelto di servire con stoviglie nei toni pastello e taglieri di legno. Essendo una situazione informale, non abbiamo portato con noi una vera e propria tovaglia ma teli di diversa fattura da sovrapporre tra di loro.

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Una visione a 360° sul nostro brunch.

A tavola! Le ricette per questo brunch

Per questo brunch speciale vi proponiamo nella gallery le tre ricette facili che abbiamo preparato: sono sfiziose e pronte in poco tempo. Guardate come preparare i Panini con mele, formaggio Stelvio e speck, il Crumble di cavolfiore con gorgonzola e noci e la Torta 7 vasetti allo yogurt con fragole.
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Panini con mele, formaggio Stelvio e speck
Un'idea facile, veloce e gustosa, perfetta da condividere.
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Crumble di cavolfiore con gorgonzola e noci
Un piatto nutriente in cui il verde ortaggio è protagonista.
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Torta 7 vasetti allo yogurt con fragole
Una torta facile e soffice, ottima per cominciare bene la giornata.
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