"Perfetto!" Dici. "Posso farmi un Gazpacho".
Ora ti racconto come puoi farti il mio.
PROCEDIMENTO
Prendi tanto così di peperoni, la metà di cetrioli e un decimo di cipolla. Monda, pela, sbuccia, togli i semi. Acciaio affilato e polso forte. E taglia a Giuliana sottile tutto.
Sì, non ho scritto dei pomidori. Non mi sono dimenticato. Ce ne occuperemo poi.
Casseruola capace e fuoco vivo. Brasa, con cotture separate, il frutto del tuo duro lavoro. Pochissimo olio e acqua alla bisogna, qualora necessitasse.
Lo so, non volevi accendere il fuoco che già fa caldo. Ho detto che non serviva. Ti ho mentito, ma se sei veramente Gastrocoso dovresti essere disposto a soffrire un po' per un piatto come si deve.
Quando la cottura avrà oltremodo ammorbidito le verdure, frulla tutto con un blender potente. Colino cinese sottile, mestolo piccolo e abbondante energia cinetica. Passa tutto.
Stai sudando a dirotto, mi odi.
I pomidori. Ramati, maturi e sugosi. A me piacciono così. Tu usa quelli che preferisci, così non litighiamo. Se sei integralista e hai voglia di faticare ancora un po' sbollenta, raffredda, pela e priva dei semi. In questo caso usane un tanto così, come per i peperoni. Se sei già troppo sudato e deluso perché ti ho mentito, lavali e frullali così come sono. Usane un po' meno di tanto così, circa un terzo in meno.
Che tu abbia scelto la linea del duro e puro oppure no, riprendi in ogni caso in mano il cinese e filtra, schiaccia e premi.
Unisci i succhi di tutto, olio extra crudo, sale poco, aceto un nulla e con il tabasco rovinati come vuoi. Freddo è meglio.
In carta, al Manna, lo finiamo con sorbetto di sedano e pistacchi caramellati salati. Ma questa è un'altra storia.