Ecco perché sosterete al 'San Giorgio Café con Filippo La Mantia' a Venezia
Sull'Isola di San Giorgio Maggiore finalmente un luogo di ristoro che parla al mondo, coniugando sapori siciliani e veneziani.
Il San Giorgio Café con Filippo La Mantia è un café, un bistrot, un ristorante, uno spazio attivo che, tra un concerto e una visita al Chiostro del Palladio, accoglie il visitatore e lo trattiene, offrendogli più di un valido motivo per prolungare la sua permanenza.
La cucina di Filippo La Mantia
La Mantia esprime con chiarezza il suo pensiero ‘cucinare un piatto è un rapporto a due: io lo faccio tu lo mangi’, da questa reciprocità dipende il successo di un luogo di accoglienza.
Nella cucina del San Giorgio ritroviamo la tradizione siciliana, anzi palermitana, ma anche veneziana, come dire Risi e Bisi e cannolo siciliano. Un menu pensato per soddisfare un pubblico straniero e italiano, una comunità di circa 200 persone al giorno che si muove sull’Isola per ragioni diverse.
“Mi auguro di attingere spesso dall’orto dei monaci benedettini, nostri vicini di casa e di utilizzare tutti i loro prodotti coltivati con dovizia e amore”, mentre già si sussurra del sogno di un orto dedicato al ristorante, negli spazi della Fondazione Cini. Il ristorante propone i prodotti della cantina dei monaci benedettini.
Come sempre l’oste non diffonde foto, i piatti si mangiano, non si fotografano. E se a dirlo è un oste con un passato da fotografo di cronaca nera, blogger di tutto il mondo rassegnatevi, non la farete franca.
E dopo il progetto del caffè in laguna, La Mantia è atteso al café della Pinacoteca di Brera, recentemente inaugurato. Gestirà infatti la cucina del Caffé Fernanda, in uno scenario ancora una volta culturale e di grande suggestione.
La costruzione e la vista
Gli interni sono eleganti e sobrii, in armonia con lo spirito dell’Isola e fanno da equilibrata cornice alla vista, vera protagonista. Il locale infatti affaccia sulla laguna e sul bacino di San Marco: un imperdibile palco centrale per i fortunati avventori.
Il progetto del ristorante, voluto dalla Fondazione Cini, è stato affidato a Ilaria D’Uva, la cui azienda si occupa dalla fine degli anni 50 dello sviluppo di tecnologie e servizi museali. Un’azienda che collabora con le principali realtà culturali italiane tra cui la Fondazione e nuova alla ristorazione.
La Fondazione Cini
La Fondazione Giorgio Cini è un’istituzione attiva dai primi anni 50 a cui va il merito di aver trasformato l’Isola di San Giorgio Maggiore in un polo culturale di respiro internazionale. Ospita mostre, organizza concerti, comprende la più importante biblioteca italiana di storia dell’arte e il Centro Internazionale per lo Studio della Civiltà Italiana intitolato al celebre italianista Vittore Branca.
Per restare in ambito enogastronomico ricordiamo che sull’isola ha sede anche l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli a completamento, potremmo dire, dell’italianità che si celebra qui, in tutti i suoi aspetti.
Il genio del luogo
Speriamo gli piaccia la caponata e vada d’accordo con La Mantia.