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Il “miglior ristorante del mondo” cerca personale, e il suo chef inizia la selezione da Instagram: vediamo com’è andata, nella nuova puntata di Post Pranzo.
A inizio anno aveva annunciato l’intenzione di chiudere il suo Noma, da anni ritenuto il migliore ristorante al mondo, per trasformarlo dal 2025 in un “gigantesco laboratorio di cucina pionieristica dedicata all’innovazione alimentare e allo sviluppo di nuovi sapori” e adesso lo chef René Redzepi (chi è?) inizia a fare sul serio.
Sulla sua pagina su Instagram, dove ha oltre 1 milione di follower, ha pubblicato una foto che fa un po’ anche da annuncio di lavoro: “Stiamo cercando una persona speciale che si unisca al nostro laboratorio di cucina (in inglese è test kitchen, ndr) per essere responsabile di tutto ciò che riguarda la pasticceria”. Insomma: Redzepi cerca un pastry chef e come molti colleghi si affida ai social per spargere la voce.
Nel post si legge che serve “qualcuno con esperienza nella produzione di dolci e di pasticceria per i ristoranti”, cioè “un eccellente artigiano che conosca tutti gli usi tradizionali di zucchero, uova e farina” ma anche “abbia seguito l'evoluzione della cucina per quanto riguarda nuovi sapori, nuove conoscenze, nuove tecniche e nuovi metodi”.
Serve una persona già ben formata, dunque: “Ci aspettiamo che abbia almeno 7-10 anni di esperienza professionale come pasticcere in un ristorante”, anche perché “la persona che cerchiamo lavorerà non solo nello sviluppo di nuovi piatti, ma anche di nuovi sapori nel mondo della pasticceria”. È un ruolo importante, perché “la persona che stiamo cercando lavorerà in un piccolo team nel nostro laboratorio di cucina per portare il Noma nel futuro: è un lavoro che sarà pieno di sfide, forte creatività e viaggi”.
Nel lungo post, Redzepi è entrato anche nei dettagli sia dell’impegno sia della retribuzione: per quanto riguarda il primo aspetto, più che mai attuale nel mondo della ristorazione, lo chef ha spiegato che, sin che sarà accessibile ai clienti, il “Noma sarà aperto 4 giorni alla settimana con i weekend liberi con l’eccezione di eventi speciali e viaggi di lavoro” e che “il laboratorio di cucina supporta il ristorante ma lavora con orari leggermente più flessibili e con minore tempo di servizio”.
Relativamente ai soldi, “lo stipendio è negoziabile e basato sull'esperienza”, ma oltre a ciò il Noma mette sul piatto anche alcune cose che per noi italiani sembrano scontate, ma che all’estero tanto scontate non sono: “Cinque settimane di ferie pagate, assistenza sanitaria danese (cioè medico e ospedale gratuiti, ndr), assistenza sanitaria privata aggiuntiva con dentista, fisioterapia, osteopata, psicologo e altro”.
Inoltre, “se il candidato ideale fosse fuori dal sistema dell'Unione europea, l'aiuteremo con il supporto legale necessario per l'ottenimento dell’eventuale visto”.
Al momento in cui scriviamo, il post ha raccolto oltre 11.200 reactions e 120 commenti: la maggior parte sono di persone che taggano altre persone per segnalare loro l’opportunità di lavoro, ma a scorrerli abbiamo notato soprattutto due aspetti.
Innanzi tutto, il senso pratico e l’autoironia di chi vorrebbe il posto ma sa di non avere i requisiti, come chi scrive “accidenti, mi mancano giusto i 7 anni di esperienza” o chi fa notare che “sono ottimi benefit, vi mando il curriculum fra 7 anni”. A entrambi ha risposto personalmente lo chef, che è l’altra cosa che ci è piaciuta molto: “Ci vediamo presto”, ha scritto a uno, aggiungendo che “se le cose vanno come pensiamo, fra 7 anni i benefit saranno ancora meglio”.
Fra i tanti che hanno fatto un tentativo, anche il pastry chef Fabrizio Pilly Pellegrini, che lavora alla Italdo Pasteleria di Tulum, in Messico: “Posso?”, ha chiesto con un tag direttamente a Redzepi. Che ha trovato il tempo di rispondergli con un sorriso, nonostante (immaginiamo) i tanti impegni: “Puoi, ma sappi che qui non c’è il clima che avete voi a Tulum”.
Le puntate precedenti di Post Pranzo
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Credits immagine pagina Instagram di René Redzepi.
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