Tante ricette per tutti i momenti della giornata perfette per celebrare la stagione più attesa dell'anno!
Cibo e arte non sono poi due mondi così lontani, anzi. E anche se in questo articolo non troverete immagini tipiche del mondo del food o foto di ricette, è interessante segnalare l’iniziativa che Carapelli promuove dal 2018 per lanciare artisti di nuova generazione, capaci di interpretare/raccontare con occhi diversi il mondo che ci circonda.
Il 23 ottobre si è svolta alla Triennale di Milano la premiazione del Carapelli for Art, premio giunto alla sua seconda edizione, che ha visto partecipare più di 1357 artisti provenienti da 52 paesi del mondo. Qual è il collegamento tra olio e arte contemporanea? In questo caso il trait-d’union (è proprio il caso di dirlo) è stato il tema del concorso“Unione. L’incontro tra le varietà che porta a nuovo valore”: facile quindi pensare a un marchio che valorizza da oltre un secolo diverse varietà di olio d’oliva associato a una tematica fondamentale nell’arte, quella del mix di pensieri, materiali e condivisioni che crea l’opera d’arte stessa.
Le categorie in gara erano due: Open – per tutti gli artisti professionisti – e Accademia – per gli studenti delle Accademie di Belle Arti di vari Paesi.
Ecco chi sono i vincitori e le loro opere:
Categoria Open: Dreamwalker di Andrea Zucchini (Brescia, 1987)
Cos’è: ambientato in Val Camonica in uno dei siti archeologici più importanti al mondo per la presenza di incisioni rupestri - la cui datazione attraversa un periodo ampio e progressivo che va dal Mesolitico al secolo scorso - Dreamwalker diventa esplorazione viscerale del luogo, così fortemente caratterizzato da natura e cultura, e tramite di esso interrogazione introspettiva che l'artista rivolge a sé, alla ricerca di possibili definizioni dell'identità.
Perché è stata premiata: per la capacità di mettere in relazione, in modo originale e creativo, la varietà del mondo naturale e dell'individualità umana, attraverso una serie di riferimenti eterogenei alla geologia, alla storia e alla psicologia.
Loomer di Enrico Boccioletti (Pesaro, 1984)
Cos’è: l’opera esorcizza la perdita di materialità del corpo nel contesto delle relazioni umane post-digitali facendosi complice di un concerto di spettralità elettromagnetiche eccitate dalla vicinanza degli smartphone del pubblico. Proprio a partire dal più diffuso dispositivo del comunicare, l’opera genera così lo spettacolo di un dialogo alieno e riattiva della scultura quella capacità di intervento diretto sul paesaggio “reale” che era stata a fondamento della lezione della land-art.
Perché è stata premiata: per la capacità dell’oggetto di trattare in maniera aperta e trasversale diverse tematiche che sottendono il dibattito sulla contemporaneità
Categoria Accademia: Wonderland di Mehrnoosh Roshanaei (Teheran, 1988)
Cos’è: volti di persone differenti per origine, cultura e ruolo nella società - conosciute dall’artista nel tempo - vengono sovrapposti in un flusso continuo, mentre il loro labiale segue un discorso sconnesso e poetico insieme, composto dalla scrittura tramite suggerimento degli smartphone. La relazione straniante tra la singolarità delle persone e la voce asettica della lettura automatica evidenzia la problematicità di mantenere, all’interno di una società omologante, gli specifici caratteri che ognuno di noi ha in quanto individuo.
Perché è stata premiata: l'abilità di stimolare una riflessione sulla difficile questione dell’identità in rapporto alla provenienza, attraverso un’idea e una traduzione formale allo stesso tempo dirette e insolite.
Chieti, Indonesia di Giacomo Alberico (Pescara, 1994)
Cos’è: alcune immagini cittadine reperite da Google Street View vengono elaborate inserendo elementi “esotici”, certo non locali, così da ottenere un luogo più simile alle proprie aspettative e immaginazioni. I fotomontaggi, in parte credibili anche se non reali, sono state caricati su Google e raccolte in una pubblicazione. La giuria ha apprezzato la libertà con cui l’artista è ricorso a elementi esistenti, ricombinandoli così da arrivare a un nuovo risultato, personale e insieme condivisibile.
Perché è stata premiata: riesce a proporre, con intelligenza e ironia, una diversa visione di un luogo - in questo caso la città di origine dell’artista stesso - ricorrendo in modo paradossale a uno strumento tecnologico attuale.
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