C'era stato il fervore per il latte crudo, con tutti gli
ooooh! e gli
aaaah! del caso. Poi c'era stata la polemica del
bacillo, con fior di bocche a cul di gallina e
telavevodetto: come solito in Italia l'
audience si era divisa tra quelli che sapevano tutto, compreso il perchè il latte doveva obbligatoriamente essere bollito, e quelli che sapevano tutto compreso il perchè il latte poteva essere consumato crudo. Io so che quando la Premiata Ditta ha installato il Distributore Automatico di Latte crudo a 200 metri da casa mia ero stato felice. La mattina poco dopo l'alba mi avviavo a piedi per prendere il mio mezzo litro - cinquanta cents - per correggere il mio tè Prince of Wales e per far felice il mio principe piccolo, che ama il latte la mattina. Ero felice perchè l'arnese sotto il gabbiotto mi ricordava un po' la
Macchina Nutrimatica di douglasiana memoria (
Douglas Adams, Ristorante al Termine dell'Universo) un po' perchè quel misto di intraprendenza e tecnologia mi ridavano una certa stima nell'ingegno umano.
Poi il Bancolat è stato violato. Forse per arraffare i 30, 40 euri di incasso di un giorno in un paese di mille anime. Forse per il divertimento di
saccagnare qualcosa che è pubblico, e quindi non è mio, e quindi è di tutti, e quindi di nessuno.
Tristezza più che rabbia: perchè ben profonda dev'essere la disperazione di chi devasta una cosa così bella, utile e costosa per così pochi denari. E ben vuota dev'essere la vita di chi lo fa per passatempo.
Domenica il Bancolat è stato ripristinato, ed ho potuto preparare il gelato di crema con uova fresche e latte crudo. Quanto tempo passerà prima che l'episodio si ripeta? E quante volte potrà ripetersi prima che la Premiata Ditta soccomba di fronte alle miserie di una società in avaria?
foto (tremenda)
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