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I funghi sono un trend, lo dice anche il Nyt. Vi spieghiamo perché

pubblicata il 04.03.2022

Secondo il New York Times saranno l’ingrediente dell’anno, soprattutto per due ragioni. Qui spieghiamo perché, diamo qualche consiglio per usarli in cucina e rispondiamo a una domanda che torna spesso: possono mangiarli tutti?

Alghe, caffè, carne di pollo e pure dolci. E poi i funghi, soprattutto i funghi, tantissimi funghi. Di che cosa stiamo parlando? Delle tendenze alimentari del 2022, di quello che mangeremo in questo anno appena iniziato e già molto più complicato del previsto. Come in passato, il New York Times ha compilato una lista dei cibi (e delle bevande) che ci si aspetta saranno fra i trend dei prossimi 12 mesi: è un esercizio interessante e complicato, soprattutto in questi tempi pieni di imprevisti. Nel 2021 l’avevamo fatto anche su Cucchiaio, anticipando l’espansione del delivery, la tendenza a ridurre e la maggiore attenzione al benessere e alla sostenibilità.  E questo ci porta ai funghi, che secondo il celebre quotidiano americano saranno addirittura “l’ingrediente dell’anno”: qui spieghiamo perché e anche quali sono (sarebbero) i funghi da preferire. Inoltre, con l’aiuto di una nutrizionista, cerchiamo di capire se e in quali quantità possano davvero essere consigliati, visto che spesso, quando ne parliamo sui social, riceviamo commenti sulla loro presunta tossicità, sulle persone intolleranti, sul fatto che molti non li possano mangiare. Più sotto, vedremo di capire se è davvero così. I funghi, l’ingrediente dell’anno Le ragioni per cui i funghi stanno conquistando sempre più spazio nelle nostre vite e nelle nostre cucine si possono sostanzialmente dividere in due macroaree: ci sono motivi culinari e motivi di sostenibilità. Innanzi tutto, i funghi sono un trucco semplice per dare una marcia in più a qualsiasi ricetta: non solo come contorno o per un primo, ma anche “nascosti”: possono essere macinati e aggiunti alla carne per gli hamburger, oppure possono essere usati nella carne “blended”, che unisce ingredienti di origine animale e vegetali per ridurre l’impatto ambientale di quello che si mangia. E pure per renderlo più gradevole al palato. Il vantaggio dei funghi, che in qualche modo ci porta al secondo motivo del loro successo, è che sono umami: non sono né dolci né amari, né aspri né salati, ma hanno un gusto tutto loro. Umami, appunto. È un sapore tipico della cucina orientale, dove infatti i funghi sono molto usati, è un sapore che a noi piace tanto (non a caso, è alla base di molti tipi di junk food) e anche è un sapore che ricorda molto da vicino quello delle carne. E quindi? E quindi i funghi possono rappresentare una valida alternativa alle proteine animali: di recente abbiamo raccontato di quante siano le aziende e le startup che stanno raccogliendo milioni di dollari per finanziare la loro idea di usarli per riprodurre la carne, attraverso un processo di fermentazione. Li aiuta anche la loro consistenza, che appunto ricorda quella della carne e in qualche modo li rende già “pronti”: non dovremo stampare la carne vegetale fatta con i funghi né ricrearla in laboratorio, perché la struttura già c’è. Sempre grazie a questa caratteristica, quella che gli americani chiamano “texture”, le fibre dei funghi vengono già usate (e lo saranno sempre di più) per creare materiali per imballaggi più economici, compostabili e sostenibili. O anche per realizzare borse e vestiti (sul serio).

Quali funghi scegliere e come prepararliInsomma, nel corso di quest’anno è prevedibile un’ulteriore aumento del consumo di funghi e anche, almeno secondo il New York Times, un incremento di orti urbani, se non addirittura domestici, dove farli crescere, e di piccole aziende agricole di quartiere che li venderanno ai vicini di casa.Ma quali funghi, in particolare? I colleghi americani puntano soprattutto su due varianti: king oyster e brown oyster cluster. In inglese, “oyster” significa ostrica, perché questi funghi hanno in effetti un sapore che ricorda quello del celebre mollusco, e nel nostro Paese possono corrispondere a cardoncello, orecchione e fungo ostrica (ovviamente); in generale, fanno tutti parte della famiglia dei pleurotus.Il loro gusto li aiuta ad adattarsi a varie situazioni e noi li abbiamo usati per preparare una crema di zucca con gnocchi di ricotta e funghi, per una confortevole minestra di lenticchie e funghi e chiaramente per un risotto. Sono soltanto spunti, dedicati appunto ai funghi citati dall’Nyt, ma nella nostra sezione di ricette ce ne sono centinaia, dagli antipasti ai primi, dai secondi ai contorni. Mangiare funghi, il parere della nutrizionistaDetto tutto questo, resta da rispondere ad alcune domande sul tema che ci sottoponete spesso: i funghi vanno bene per tutti? Li possono mangiare tutti? Possono essere pericolosi? Detto che sono ricchi di proteine, vitamina B, zinco, potassio e selenio, per rispondere per bene ci siamo fatti aiutare dalla nutrizionista Erika Pastore, cui in passato ci siamo già rivolti per districarci fra le diete amate dai personaggi famosi.Ci ha dato più che altro qualche consiglio di buon senso: “Il mio approccio con i funghi è cauto - ci ha raccontato al telefono - e ai pazienti raccomando sempre di consumarli ben cotti e comunque in piccole quantità e non troppo spesso, perché contengono sostanze alcaloidi che per noi sono un po' tossiche”. Questa è però una cosa che non vale per tutti: “C'è una soggettività molto forte nella capacità di neutralizzare queste sostanze e nelle nostre capacità enzimatiche di digerirli - ci ha spiegato Pastore - dunque possono esserci persone che li tollerano abbastanza bene e altre che invece tollerano male anche piccole quantità”.Come si fa a sapere a quale categoria di persone si appartiene? “Tendenzialmente, chi già soffre di Ibs, cioè della sindrome del colon irritabile, o comunque ha problematiche intestinali, tollera male i funghi, così come tollera male lieviti e alimenti lievitati o fermentati: chi ha questo tipo di intolleranze nei confronti di questi alimenti, anche con i funghi dovrebbe stare attento”.Così come è sempre meglio stare attenti a quali funghi si raccolgono (se li si raccoglie da sé) e da chi li si compra, se li si compra. Che sono cose che si sanno, ma noi ve le diciamo lo stesso.

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