Attualità

Ricette con fave fresche per una cena tra amici

pubblicata il 27.04.2023

Menu per una cena tra amici: la stagione delle fave

È tempo di fave ma di questo abbiamo già parlato in modo approfondito in Come cucinare le fave, legumi forieri di salute, gusto e primavera. Siamo qui per un menu, con due proposte: una più impegnativa, l’altra una decorosa scappatoia. Cominciamo con il dire che useremo fave fresche, perché non si possono usare secche o congelate in primavera senza sperimentare il sentimento della vergogna e, per chi non lo sapesse, quelle secchie sono più comode ma anche più caloriche. 

Il principio di questi menu è l’ottimizzazione, come nel caso del Menu per una cena tra amici a base di verdure: 4 ricette buonissime per farti ricordare. In questo caso vi consigliamo di comprare tante fave, che sono pure economiche, la pasta, il pane e del buon pecorino. Fine.

Per questo menu ne sgranerete di fave, partite da un aperitivo con Fiore Sardo, un formaggio con un’alta persistenza sensoriale, il suo sapore è deciso, spesso affumicato e piccante, e con le fave fresche crude è musica. Servite in tavola le fave da sgranare, fra una chiacchiera e l’altra lo faranno i vostri ospiti. 

E ora i 3 piatti del menu che vi proponiamo:

Pasta fave e pancetta

Usate una calamarata di Gragnano, si chiama così per via della ricetta della pasta e calamari ma ormai la si cucina anche con sughi di verdure. Torna il pecorino, le fave, in parte frullate in parte mantenute intere e la pancetta. Un piatto perfetto. Senza pancetta né pecorino, per i vegetariani, è un po’ debole. 

Qui siamo a un bivio:

Macco di fave

Se volete continuare con le fave preparate il macco (non è la ricetta siciliana del macco, in verità è un intenso e denso purè di fave), attenzione, una persona sola impiega almeno un'ora a sgranare 700 g di fave fresche, perciò pensateci bene, serve tempo, pazienza o, meglio ancora, compagnia. Il risultato è sublime, per chi ama i vegetali pura allegria, vi chiederanno la ricetta e trasferirete così al vostro ospite l’irresistibile desiderio di rifarla in una immaginaria catena di Sant’Antonio senza scampo. 

In alternativa cambiate strada, fate la vignarola, dovrete pulire solo 250 g di fave, meno della metà rispetto al macco, ma il risultato è altrettanto straordinario. Qui vi servirà del guanciale, che potete usare anche per la calamarata. La vignarola è un piatto laziale di origine popolare che pare prenda nome dal fatto che la consumavano i contadini che lavoravano nelle vigne. Il bello della vignarola è che il brodo necessario a prepararla si fa con gli scarti di tutte le verdure impiegate. In ogni caso conservate i baccelli delle fave (soprattutto se avete scelto il macco), si possono lessare e frullare facendone una zuppa oppure far saltare in padella, lo sanno in pochi ma se si prova poi diventa un rito. 

La proposta di dolce sono le mini Pavlova con frutta di stagione, potete preparare le meringhette in anticipo oppure comprarle, si preparano velocemente, sono gradevoli e mettono insieme alla dolcezza la frutta di stagione

Accertatevi che i vostri ospiti non abbiano problemi con le fave per non passare dal trionfo alla pasta al tonno.

Come vino da abbinare vi consigliamo un Verdicchio di Matelica La Monacesca, DOCG Riserva Mirum. Naso di melone bianco, anice stellato e camomilla, bocca di freschezza con bella chiusura mentolata e balsamica. Ottima persistenza. Da Il Bicchiere d’Argento 

A. M.

Condividi

LEGGI ANCHE