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MasterChef 9: la seconda puntata è una celebrazione del brodo

pubblicata il 10.01.2020

Si sa che le puntate di MasterChef 9 sono registrate mesi prima, ma gli autori hanno azzeccato l’ondata di freddo che è arrivata sull’Italia... così, la seconda puntata del talent è stata in gran parte dedicata a una di quelle preparazioni che nell’immaginario collettivo si associa subito all’inverno. Stiamo parlando del brodo che, come introdotto dallo chef Bruno Barbieri, è qualcosa che ci riporta subito a un ricordo d'infanzia. Il suo, date le origini, è legato ai tortellini in brodo. Oppure lo si associa al brodino della nonna, quello che si prepara con la pastina quando si ha l’influenza e che, in realtà, lo chef Giorgio Locatelli apprezza anche quando non è malato.

Brodo di carne, brodo vegetale e brodo di pesce sono quelli più comuni e quelli più usati nelle ricette casalinghe: però, come sottolinea lo chef Antonino Cannavacciuolo, il brodo in cucina può essere protagonista di piatti bellissimi e all’avanguardia.

LA SCELTA TRA 10 TIPI DI BRODO

I concorrenti, nella loro Mistery Box, hanno infatti trovato ben 10 varianti di brodo con cui realizzare un piatto creativo. C’erano:

-       il brodo di carne

-       il brodo di manzo

-       il brodo di verdure

-       il brodo di funghi

-       il brodo dolce (con verdure dolci)

-       il brodo di pesce

-       il brodo di crostacei

-       il brodo di molluschi

-       il dashi, ovvero il brodo di pesce alla base di svariate ricette della cucina giapponese

-       il tom kha gai, zuppa speziata thailandese a base di latte di cocco, lemongrass e peperoncino

LE TRE RICETTE MIGLIORI: QUALCHE IDEA DA COPIARE

Le tre ricette che hanno colpito maggiormente i giudici hanno giocato con combinazioni poco convenzionali tra il tipo di brodo utilizzato e gli ingredienti da abbinare.

Rossella, per esempio, ha portato dei ravioli d’ispirazione orientale con il brodo dashi, usato anche nell’impasto, che ha piacevolmente stupito Bruno Barbieri per aver usato assieme ad alimenti più classici come cipolla, patate e pollo per il ripieno anche l’uva, che dava un bel twist. Marisa, invece, ha unito il “mare” e i “monti” facendo delle seppie scottate con una salsa con brodo di molluschi e funghi porcini. Il tocco da chef? Aver realizzato i crostini di pane bagnandoli prima nel brodo e poi passandoli al forno.

Luciano, che si è rivelato poi essere il vincitore, ha portato dei ravioli ripieni di brodo di manzo gelificato, ovvero trasformato in gelatina, e usato come ripieno. Il tutto accompagnato da un ragù di polpo e maionese alle vongole.

BRODO DI PIZZA BIANCA, BRODO DI AMATRICIANA E BRODO DI PATATE ARROSTO

Se non li avete mai sentiti, non vi preoccupate. Questi brodi così particolari e curiosi sono opera di uno chef stellato. Lui è Marco Martini, romano, una stella Michelin nel ristorante capitolino che porta il suo nome. Poco più che trentenne, smaccato accento, ex rugbista, lo chef ha spiazzato i concorrenti – che dovevano riprodurre in modo rigoroso tre sue ricette – con una rivisitazione molto ardita (e riuscita, ça va sans dire) di piatti della tradizione e dei suoi ricordi d’infanzia.

Pizza e mortazza: un classico dello street food romano è stato trasformato in dei ravioli piastrati ripieni di mortadella con brodo di pizza bianca. Come si fa? Si taglia la pizza bianca cotta uniformemente in pezzi uguali, si tosta in forno, si mette nella stamina (un tessuto usato in cucina per filtrare), si chiude bene con uno spago per arrosti e si mette nell’acqua.

Amatriciana: la cucinava sempre il padre dello chef, che ha voluto quindi omaggiare il piatto del papà realizzando delle tagliatelle di seppie crude con un brodo all’amatriciana e pancetta croccante.

Pollo con patate arrosto: il ricordo è quello della domenica in campagna, dei genitori che spennavano i polli e dal profumo del tegame già pronto con il soffritto . Lo chef parte quindi dal pollo alla cacciatore: raviolo d’ispirazione orientale al vapore ripieno di pollo e accompagnato da un brodo di patate arrosto.

 

CIBO DI NUOVO PROTAGONISTA

Quello del brodo è stato un tema interessante, trattato in modo utile e coinvolgente per lo spettatore appassionato di cucina. Sulla scia della scorsa stagione, MasterChef 9 punta sempre di più sulla scoperta o riscoperta di ingredienti o preparazioni, italiane e internazionale, ponendo il fuoco su uno storytelling legato al cibo e meno sul “personaggio”, che sia giudice o concorrente, in un mix tra intrattenimento – la gara c’è sempre – educazione alimentare e programma di costume. Le premesse per una bella edizione ci sono tutte.

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