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Cos'è l'okra: 5 risposte sulla verdura originaria dell'Africa ancora poco conosciuta sulle nostre tavole

pubblicata il 05.09.2023

Arriva dall'Africa, dove era consumato in origine come alimento povero ma ricchissimo di proprietà nutritive. Scopriamo insieme l'okra

Oggi, per dare un tocco esotico a diverse ricette, l'okra è diventata una verdura sempre più apprezzata. In Italia esistono micro coltivazioni, soprattutto sperimentali, in Sicilia e Sardegna, ma prendendo spunto da alcuni piatti della cucina balcanica, dove è particolarmente diffusa, può aggiungere gusto originale in cucina. Buonissima panata nel mais e fritta, dona sapore a un normale soffritto e alle zuppe di legumi.

Ecco perché rispondiamo alle 5 domande più diffuse su questo alimento, anche per chi non l’ha mai assaggiato.

Perché si chiama okra

Si chiama okra, ma in realtà, a seconda della cucina in cui viene utilizzata, cambia nome. Il più diffuso è gombo, così si chiama nelle preparazioni indiane, tunisine e cajun. Ma l’okra viene utilizzata anche nella cucina egiziana (qui viene chiamata bāmia), in quella marocchina ("ملخيا"-"mlukhia"), persiana (qui prende il nome di bāmiye). E poi la troviamo nelle ricette della tradizione bulgara, greca (bamies), libanese (bemiye), bosniaca (bamije), in quella albanese (bamje), brasiliana (quiabo), turca (bamya), rumena (bame). Anche le popolazioni africane del Ghana e dell'Africa subsahariana la utilizzano: nei menù dei ristoranti potreste trovare piatti come okra soup o sauce gombo.

Cos’è l’Okra e che sapore ha?

L’okra, come si evince dal viaggio tra i continenti e i diversi nomi, è tra i vegetali più diffusi, anche se in Italia è praticamente impossibile trovarla dall’ortolano di fiducia. Il nome botanico è Abelmoschus esculentus, pianta che appartiene alla famiglia delle Malvacee, originaria dell'Africa tropicale e coltivata nei paesi caldi. Un ortaggio che si ritrova spesso nella cucina indiana quanto in quella brasiliana, del Sud America, del Giappone o delle Filippine.

La forma è quella di un peperoncino verde (ma esiste anche con striature rosse) che, una volta tagliato, si presenta con una sezione a stella molto graziosa. La consistenza dura e soda fuori e un po' gelatinosa all’interno è simile a quella dei fagiolini. Il sapore? Ricorda sia il gusto raffinato degli asparagi sia quello più incisivo dei carciofi. Un consiglio: va consumata piuttosto acerba, perché l’eccessiva maturazione contribuisce a rendere la polpa legnosa e poco piacevole al palato.

Come si mangia l'okra?

La versione più diffusa e golosa dell’okra la vede passata nella farina di mais e tuffata nell’olio di girasole bollente, fritta e salata in superficie. Una variante alle comuni chips, anche se sono numerose le ricette tradizionali che arrivano dai vicini Balcani ma anche oltreoceano. L’okra viene aggiunta alle zuppe, come a quella di lenticchie o a una ricetta particolare che si prepara in Louisiana con okra, gamberi e salsiccia.

Può essere stufata in padella con altre verdure, usata come contorno al riso e pollo, o riso e gamberi, oppure al sugo, cotta al vapore o grigliata. Insomma, potremmo utilizzarla come una melanzana o una zucchina. Per un soffritto aromatico: oltre alla cipolla aggiungere anche un trito fine di okra!

Noi l'abbiamo utilizzata come protagonista del bame, un ricco stufato a base di carne e okra di origine libanese. Accompagnato con del riso basmati diventa un piatto unico gustoso e profumato, perfetto per una cena dal sapore mediorientale da condividere in compagnia.

Prima di buttarla in padella, però, occorre pulirla con cura. Per pulire l'okra è necessario passarla sotto l’acqua corrente e spazzolare delicatamente per eliminare la peluria che si forma sulla buccia dell’ortaggio quando va avanti con la maturazione. Dopodiché, si spunta il picciolo e si lascia per una ventina di minuti in acqua e limone o aceto.

A cosa fa bene mangiare l’Okra?

L’okra è un ortaggio ricco di fibre, vitamine e sali minerali. Vanta numerose proprietà benefiche, una su tutte l’elevato contenuto di acido folico, qualità che rende questo frutto della terra particolarmente indicato per le donne in gravidanza e il corretto sviluppo neurologico del feto. I frutti e le foglie dell’okra sono ottimi alimenti ipocalorici, e contengono vitamine del gruppo A, B6, C E, K, sali minerali come calcio e zinco, e mucillagini (soprattutto nelle radici) che rendono l’okra utile alla regolazione dei livelli di glicemia.

Dove si compra l'Okra?

L’okra in Italia è diffusa soprattutto in Sicilia, dove attualmente si coltiva il 90% di questo ortaggio di provenienza nazionale. Reperirlo nella grande distribuzione o dall’ortolano sotto casa non è cosa semplice. Dove acquistare l’okra? Nei negozi specializzati con prodotti sudamericani o africani, in alcune catene del biologico oppure online.

Eleonora Lanzetti

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