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Bicchieri di plastica: l'Italia verso la decisione di non usarli più

pubblicata il 06.11.2020

I bicchieri monouso di plastica rappresentano il 20% di tutti i rifiuti marini e in Italia se ne utilizzano più di 20 milioni al giorno. Con relativa dispersione nell'ambiente, che contribuisce all'inquinamento del Pianeta.

Nel 2021 probabilmente l'Italia dirà addio ai bicchieri di plastica monouso non compostabili. Il 30 ottobre, infatti, è stato approvato in Senato l'emendamento che chiede d'inserire la progressiva messa al bando di questi oggetti all'interno della Direttiva Europea Single Use Plastic: ora l'ok dovrà essere dato dalla Camera dei Deputati.

COSA STABILISCE LA SINGLE USE PLASTIC Che la plastica sia una tra le maggiori responsabili dell'inquinamento dei mari e degli oceani ormai è un dato di fatto. Il WWF, per esempio, definisce la plastica "l'Highlander dei mari": ne sono presenti più di 150 mila tonnellate impossibili da smaltire. Se continua così, sempre secondo l'associazione, nel 2050 nel mare ci saranno più plastiche che pesci. Da anni l'azione congiunta di associazioni, cittadini, istituzioni e anche media ha portato ai primi risultati a livello legislativo a riguardo. Uno dei più significativi che ci coinvolge in prima persona è arrivato il 12 maggio del 2019, quando l'Unione Europea ha firmato la Single Use Plastic - abbreviata in SUP - direttiva che ha come obiettivo quello di contribuire alla salvaguardia delle nostre acque mettendo al bando a partire dal prossimo anno diversi prodotti in plastica usa e getta (non compostabili), tra cui anche posate, piatti, cannucce e contenitori di polistirolo espanso per alimenti. 

BICCHIERI DI PLASTICA SUPER INQUINANTI E i bicchieri? Nonostante rappresentino il 20% di tutti i rifiuti marini, come indica l'associazione Marevivo, promotrice dell'emendamento appena approvato, questi avevano subito una distinzione in base al materiale di produzione: banditi quelli in polistirolo espanso - per esempio quelli che si usano soprattutto in USA e GB per portarsi via il caffè o altre bevande bollenti senza scottarsi le mani - e invece permessi quelli bianchi di polistirolo sottile, i più comuni nel nostro immaginario.  ITALIA DEVE FARE DI PIÙ Permettere l'utilizzo di questi ultimi aveva lasciato interdetti in molti: secondo le stime di Marevivo, solo in Italia si utilizzano più di 20 milioni di bicchieri di plastica monouso al giorno, con un'altissima dispersione nell'ambiente. Da qui la necessità di integrare a livello nazionale la direttiva europea: integrazione che per ora ha avuto successo.  C'è da dire che di passi avanti in direzione di una sempre maggiore sostenibilità ambientale ancora se ne devono fare: secondo una recente ricerca americana pubblicata su Science Advance il 30 ottobre, su un campione di 217 Stati al mondo, il nostro è tra i primi 10 - per l'esattezza il nono - nella produzione di rifiuti di plastica. 56 kg l'anno per ogni cittadino italiano. Al primo posto, per dovere di cronaca, ci sono gli Stati Uniti con 105 kg procapite.   

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