Vichyssoise

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INGREDIENTI

INTRODUZIONE

Questa non è una zuppa, è la storia di un’estate al mare, di un incontro, di una terrazza e di una cena. È la storia di una bambina che le verdure non le mangiava, è la storia di una zuppa che d’estate è troppo calda, è la storia di un capriccio, è la storia di una storia.
Era l’estate del 1989, lei aveva 8 anni: era al mare con i genitori, che ogni anno a Giugno passavano le vacanze nella loro casa sulla spiaggia. Le scuole erano finite e lei si sentiva di libera di respirare, libera di correre, libera di sognare... Al mare c’era sempre nonna, lei sì che era buona, le lasciava mangiare il gelato tutti i giorni, le cuoceva le patate fritte tutte le sere e non era come mamma, lei non la obbligava a mangiare le verdure.
La nonna era la sua cuoca preferita, ogni sera si mangiava qualcosa di diverso, tutte cose buone e soprattutto niente di verde. Erano anni che cercava di spiegare a mamma che le verdure verdi non si mangiano, pensava di diventare un Visitors a mangiare cose verdi. Lo aveva visto in tivù, lei credeva alla tivù, perché la tivù non dice mai bugie.
Lei era piccola, scheletrica quasi, con i capelli biondissimi raccolti sopra la testa, talmente sottili da sfuggire sempre alla stretta dell’elastico che la madre le stringeva fino a farle male, ‘perché’, diceva la madre, ‘le signorine non vanno in giro spettinate’. Lei correva e giocava sulla spiaggia tutti i giorni, l’elastico si toglieva e i capelli erano liberi. Lei era felice.
Oggi è giovedì’, pensava, ‘la nonna fa la frittura’. Le piaceva la frittura della nonna, perché metteva solo gli anelli rotondi che piacevano a lei. La mamma invece la costringeva a mangiare anche quei pescetti che somigliavano tanto al suo Ugo, il pesce rosso adottato 2 anni prima alla fiera. Il sole stava tramontando e la madre la chiamava dalla terrazza, 'vieni a casa che è pronta la cena’ le urlava, e lei docile tornava, faceva il bagno, metteva il vestito bianco e scendeva a cena, pronta per la scorpacciata di frittura e patatine.
Ma le cose non sempre vanno come ci si aspetta, quella sera c’era una sorpresa, amici dei genitori a cena. Una coppia ben vestita e una ragazzino poco più grande di lei. La delusione le si leggeva in viso: quando c’erano ospiti la nonna non cucinava le cose che piacevano a lei. Quella sera però, non andò così male...
Era seduta vicino al ragazzino e non voleva fare brutta figura lamentandosi del cibo: tutto sommato poteva essere un nuovo amico con cui giocare. La nonna servì la prima portata. Orrore! Una zuppa! Si chiedeva come avrebbe potuto mangiare quella cosa senza che il suo futuro nuovo amico si accorgesse che non le piaceva. Triste ed in silenzio, iniziò a mangiare il primo cucchiaio... e fu subito amore.
Lei non lo sa. Non si sa spiegare come una zuppa, da lei tanto odiata, potesse essere così buona, dolce, gialla e fresca! Forse era merito della nonna, che aveva fatto la zuppa senza cose verdi, forse era merito del nuovo amico, della spiaggia e del sole. O forse era il destino che le ha fatto scoprire che le zuppe si mangiano anche d’estate.
Quella zuppa, quella sera, segnò una sottile linea di confine da quello che era prima e quello che sarebbe diventata. Decise di non voler più essere la bambina capricciosa. Decise che se la zuppa poteva essere buona allora, forse potevano essere buone anche altre cose che non aveva mai mangiato, decise che da grande sarebbe diventata ‘una che mangia tutto’, senza sapere che aveva appena deciso che il suo futuro sarebbe stato in una cucina...

PROCEDIMENTO

Sbucciare le patate e tagliarle a pezzi, tagliare i porri. In una pentola abbastanza capiente rosolare le verdure in olio extra vergine di oliva, salare e coprire con abbondante acqua. Cuocere per circa 30 minuti e frullare.
Preparare la panna acida: montare la panna con delle gocce di limone fino a che la consistenza sarà cremosa. Poi tritare l’erba cipollina e tagliare il pane a cubetti piccoli e saltarlo in padella con olio, sale e pepe.
Servire la zuppa tiepida con un cucchiaio di panna acida sopra, dei crostini ed erba cipollina.

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