Vellutata di piselli con le cozze

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INGREDIENTI

PROCEDIMENTO

Mytilus galloprovincialis. E' il nome della cozza secondo la classificazione scientifica fatta da monsieur Jean-Baptiste Pierre Antoine de Monet, cavaliere di Lamarck nonché zoologo francese, nel lontano 1819.

Un nome così singolare che appena lo leggi ti viene voglia di cucinarla in modo diverso dal solito. Soprattutto dopo aver scoperto che l'apparato riproduttivo si differenzia in base al colore: giallo crema per i maschi, rosso arancio per le femmine. Decidi di andare per accoppiamento di colori. E subito pensi quale cibo accostare, e di quale colore. Il giallo sta bene col verde? Si E l'arancio? Anche.
E allora passi in rassegna verdure ed ortaggi, ne immagini il colore, il sapore e la consistenza. E alla fine, a dispetto di tutte le possibili variazioni, dopo aver immaginato l'obsoleta lenticchia e l'abusato cece, pensi che il pisello non starebbe poi così male.
Un fondo verde sul quale adagiare la cozza dal guscio nero dal quale si intravede il suo interno giallo-arancio: la vellutata. Li accosti mentalmente e scopri di aver fatto bingo: colori e sapori si sposano perfettamente. Dunque, procedi.

Metterete sul fuoco una pentola con l'acqua e gli ingredienti per il brodo, lasciando cuocere per 20 minuti.

Nel frattempo pulirete bene le cozze (dò per scontato che lo sapete fare) e le metterete in una padella in cui avrete versato poco olio e due spicchi d'aglio schiacciati, coprendola con un coperchio fino a farle aprire. Quindi spegnerete.
Soffriggete lo scalogno tritato. Sgranerete i piselli, li metterete in una ciotola e li laverete. Quindi li metterete nella padella dello scalogno versandovi il brodo e farete sobbollire per un quarto d’ora. Dunque frullerete il tutto, lo rimetterete nella pentola portandolo a leggero bollore e mescolerete velocemente.
Aggiungerete infine la panna di soia, regolando di sale e pepe.
Servirete la vellutata in fondine singole che decorerete con un numero variabile di cozze, lasciando ad alcune il loro guscio e ad altre no e terminando con un filo d'olio extravergine d'oliva.
 
Nota: pare che le cozze migliori siano quelle che si pescano nei mesi senza la erre, poiché in fase riproduttiva - ovvero nei mesi di marzo, aprile, settembre, ottobre, novembre, dicembre - il loro mantello risulta essere meno saporito.

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