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Chi è Wilma De Angelis. Storia e successi della cantante che portò la cucina in TV

pubblicata il 03.05.2020

Wilma De Angelis ha compiuto 90 anni i primi di aprile, ma di vite ne ha avute almeno tre, e in ognuna di queste ha dato il massimo ed è arrivata al top della fama e delle soddisfazioni: cantante, attrice, conduttrice tv, scrittrice. È stata pioniera della cucina in TV, molto prima di Masterchef e dei programmi di ricette che oggi sembrano tutti uguali. Ecco la sua carriera e gli eventi che l’hanno resa un personaggio indimenticabile nello spettacolo italiano. CHI È WILMA DE ANGELIS - Wilma De Angelis nasce a Milano l’8 aprile del 1930. Studia canto fin da giovane con i maestri Di Ceglie e Rusconi, ed esordisce nei night meneghini. A 22 anni il primo contratto con una casa discografica, ma non a suo nome: insieme all’altra cantante Maria Dattoli costituisce il Duo vocale Vis. Registrano numerosi 78 giri, e si esibiscono alla radio in trasmissioni di successo con Claudio Villa e Gloria Christian.

I PRIMI SUCCESSI - Nel 1956 Wilma De Angelis vince un concorso ed è nominata “reginetta del jazz italiano”. Sono tempi in cui a molti cantanti vengono fatti interpretare brani stranieri, a volte tradotti, o canzoni italiane per il mercato estero: Wilma diventa famosa in Olanda per la sua versione di Casetta in Canadà. WILMA A SANREMO - Partecipa al Festival Jazz di Sanremo e da lì viene notata, allargando sempre più i suoi giri: trasmissioni radio, festival e spettacoli teatrali in tutta Italia. Il debutto nel festival maggiore è nel 1959 con i brani Nessuno e Per tutta la vita; dopo Sanremo c’è il festival di Napoli, all’epoca altrettanto importante, e Cerasella è un altro grande successo per Wilma De Angelis. Proiettata tra le star, arriverà in radio con Corrado e duetterà a Canzonissima con Mina.

PATATINA PATATÀ - L’anno dopo, il 1960, arriva terza a Sanremo, mentre al festival del Musichiere interpreta Corriamoci incontro, scritta da Domenico Modugno. Sempre nello stesso anno arriva in finale a Canzonissima e vince il "Juke box d'Oro 1960”. Ma è nel 1961 che Wilma De Angelis imbrocca l’evergreen: Patatina, presentata a Sanremo, non ottiene un piazzamento di rilievo in gara, ma diventa una hit immediata e ancora oggi dopo 60 anni, complici jingle e pubblicità, quel ritornello è sulla bocca di tutti. LO STOP - Sono anni di grandi soddisfazioni - tra duetti con Johnny Dorelli e interpretazioni di Giorni Kramer - ma si interrompono bruscamente a metà anni ’60: l’industria discografica è alla ricerca di volti nuovi e Wilma De Angelis non incide più dischi, limitandosi a tournée per lo più all’estero. “Anni durissimi”, come racconta lei stessa.

LA SVOLTA CON LA CUCINA IN TV - Decisivo, a fine anni ’70, è l’incontro con Paolo Limiti. Nel ’78 quest’ultimo, direttore artistico di Telemontecarlo e autore di un programma giornaliero, le fa la proposta che le cambia la vita, e la storia della televisione italiana: “Paolo ha un’idea, quella di portare in televisione un programma di cucina: ‘Esiste in America, in Francia, in Giappone, ma da noi non ci ha ancora pensato nessuno… Te la senti di provarci?’. Me lo chiede in un messaggio sulla segreteria telefonica. Naturalmente accetto, ci incontriamo e realizziamo un numero 0, è un esperimento che richiede delle sponsorizzazioni, fanno circolare il famoso numero zero… e gli sponsor impazziscono, siamo coperti per 2 anni, e c'è una lista d'attesa, veramente una magia!”. DA “TELEMENÙ" FINO A “A PRANZO CON WILMA” - Quella prima trasmissione si chiama Telemenù, ed è molto semplice: viene presentata ed eseguita una ricetta. Non è che Wilma De Angelis abbia una grande esperienza di cucina, fino a questo momento: però il suo aspetto rassicurante e il suo tono di voce confidenziale e quotidiano la rendono subito molto simpatica al pubblico. Negli anni successivi il programma è confermato: cambia a volte nome (Sale, pepe e fantasia) e contenitore (diventa una rubrica nella trasmissione pomeridiana TV Donna), ma non sostanza. Durerà vent’anni, fino al 1997.

 

RIPARTE IL SUCCESSO - De Angelis raddoppia: nel ’93 parte A pranzo con Wilma. Sono sempre ricette, tradizionali o inventate, ma la novità è che c’è un ospite famoso che aiuta Wilma nella preparazione del piatto, e poi si siede a tavola con lei. Così la trasmissione si trasforma in una sorta di intervista confidenziale. Tra i tanti ospiti, intellettuali artisti e sportivi, si ricordano le partecipazioni - che sollevarono anche polemiche - di due personaggi sui generis come Maurizia Paradiso e Moana Pozzi. WILMA DE ANGELIS ARTISTA A TUTTO TONDO - Gli anni 80 quindi sono una nuova giovinezza per Wilma De Angelis, che anzi riesce a integrare la sua fama proveniente dai diversi ambiti facendola rimbalzare da un settore all’altro. Torna a incidere dischi, con Ricky Gianco e gli Oldies: è tempo di revival dello swing, al suo fianco ci sono "colonne" come Nicola Arigliano. Con gli Oldies torna in TV anche come cantante, a Premiatissima con la conduzione di Amanda Lear. Ma recita anche nella fiction televisiva tratta dai Promessi Sposi. I LIBRI DI CUCINA - Nel 1988 la sua popolarità in ambito gastronomico viene sfruttata con un libro di ricette, Le mille meglio. Seguiranno molte altre pubblicazioni fino alla sua autobiografia gastronomica, che echeggia il noto refrain di Buscaglione, Spaghetti Wilma insalatina e una tazzina di caffè. WILMA NEL 2000 E OLTRE - E così tra un’ospitata televisiva (Stasera pago io con Fiorello) e un film sul grande schermo (Femmine contro maschi di Fausto Brizzi), tra i fornelli e le divertite interpretazioni di pezzi apparentemente lontani dalla sua storia musicale (Vita spericolata di Vasco, Satisfaction dei Rolling Stones), Wilma De Angelis attraversa felicemente i primi due decenni del 2000. Ultimo episodio, finora: viene prima invitata a partecipare al galà televisivo con tutti i cantanti storici di Sanremo in occasione dei 70 anni del Festival, ma poi la Rai ritira la proposta. Ma ci mette una pezza Mara Venier, che la invita nella classica puntata di Domenica In che va in onda dall’Ariston il giorno seguente la finale, come ospite d’onore.

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