Pecorino Romano DOP: origini, proprietà nutrizionali e versatilità in cucina
Dalle origini antiche alle tavole di oggi, il Pecorino Romano DOP racconta una storia di tradizione, qualità e territorio. Un formaggio dal profilo nutrizionale completo e dal carattere mediterraneo, simbolo della cultura gastronomica europea
Una storia antica che continua a parlare al presente
Da oltre duemila anni il Pecorino Romano DOP accompagna la storia alimentare dell’Europa. Citato da Virgilio come alimento quotidiano dei legionari, era apprezzato per il suo alto valore nutritivo e la lunga conservabilità, qualità che lo rendevano ideale per i lunghi viaggi dell’esercito romano. Nato nel Lazio, ha poi trovato nella Sardegna la sua terra d’elezione, dove il clima, i pascoli e la tradizione hanno dato origine a una filiera che custodisce un sapere millenario e al tempo stesso aperto all’innovazione. In ogni forma si ritrova la memoria di un prodotto autentico, capace di rinnovarsi restando fedele alla propria identità, simbolo di quella cultura gastronomica europea fondata sul rispetto del territorio e delle sue risorse.
Dalla materia prima alla forma: l’anima mediterranea del Pecorino Romano
Il Pecorino Romano DOP è un formaggio essenziale nella composizione, ma complesso nel carattere. È fatto solo di latte ovino intero fresco, caglio d’agnello e sale: pochi ingredienti che racchiudono un equilibrio costruito nel tempo. Dalle campagne dell’antica Roma ai pascoli del Mediterraneo, ogni fase della lavorazione conserva un legame profondo con la terra. Oltre il 95% della produzione proviene oggi dalla Sardegna, il resto dal Lazio e dalla provincia di Grosseto. Qui la razza ovina Sarda, allevata in pascoli liberi, fornisce un latte ricco di aromi che rispecchiano la biodiversità di questi territori.
Da ottobre a luglio i casari trasformano il latte in forme che, dopo coagulazione e pressatura, vengono salate e marchiate con la testa di pecora racchiusa nel rombo, simbolo della denominazione. La stagionatura dura almeno cinque mesi per il consumo da tavola e otto per quello da grattugia. Nel silenzio dei magazzini di stagionatura, la pasta bianca o paglierina si fa compatta e aromatica, raggiungendo quell’equilibrio tra sapidità e struttura che ne definisce l’identità. Ogni passaggio è controllato da un ente riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, a garanzia di tracciabilità e rispetto del disciplinare DOP.
Gusto, benessere e versatilità in cucina
Il Pecorino Romano DOP unisce gusto e valore nutrizionale. Con 384 kcal per 100 grammi, è una fonte naturale di proteine di alta qualità, calcio e vitamine A ed E. È privo di lattosio e glutine, e per questo adatto anche a chi segue un’alimentazione equilibrata. Per apprezzarlo pienamente basta lasciarlo riposare a temperatura ambiente prima di servirlo, così da liberare tutti i suoi aromi. In cucina è versatile e inconfondibile: protagonista dei grandi piatti della tradizione italiana, come la cacio e pepe o la carbonara, ma anche ingrediente ideale nelle preparazioni contemporanee. La sua forza aromatica, al tempo stesso intensa e armoniosa, consente di esaltare primi piatti, insalate o secondi con un tocco di carattere mediterraneo. È un formaggio che non copre, ma accompagna, che bilancia le note dolci e vegetali degli altri ingredienti e aggiunge profondità e identità a ogni ricetta.
La garanzia di una DOP europea
Dietro ogni forma di Pecorino Romano c’è una storia collettiva, tutelata da un sistema che valorizza la qualità e il lavoro. Il marchio DOP, riconosciuto dall’Unione Europea nel 1996, assicura origine e autenticità, mentre il Consorzio di Tutela, nato nel 1979, riunisce i produttori di Sardegna, Lazio e Toscana e coordina tutte le fasi della filiera. Scegliere un prodotto DOP significa sostenere una rete che difende la biodiversità, la tradizione e la cultura gastronomica europea. Nel Pecorino Romano DOP convivono memoria e modernità: è un formaggio che racconta il tempo, la terra e la passione di chi continua a produrlo con cura e competenza. Un gusto antico che, ancora oggi, parla al presente con la stessa autenticità di sempre.
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