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Gli asparagi rosa di Cilavegna, cosa sono e come si cucinano

pubblicata il 11.05.2023

Nel raffinato universo degli asparagi coltivati in Italia, c’è una varietà preziosa ed elegante. Non solo nel sapore, anche nell’aspetto. 

Siamo a Cilavegna, comune lomellino tra campi di riso e cascine: è qui che un piccolo gruppo di agricoltori per passione, porta avanti una coltura di nicchia dal sapore unico, l’asparago rosa di Cilavegna De.Co. 

Si tratta di un prodotto tutelato anche da Slow Food che l’ha inserito tra le eccellenze selezionate della sua arca. Semplicemente perfetto già al naturale, bollito, con un pizzico di sale e una lacrima di olio extra vergine d'oliva, ma ricercato anche da ristoratori e privati per ricette gourmet, come risotti, lasagne o ripieni di tortelli.  

Asparago rosa di Cilavegna: il protagonista di primavera

Siamo nel pieno della raccolta, in queste settimane, a Cilavegna, e fervono i preparativi per la prossima sagra giunta alla 57esima edizione, in programma per domenica 14 maggio. Da oltre venti produttori di asparagi si è passati ad una piccola e ristretta cerchia di otto coltivatori che, ogni anno, con grande passione e diletto, ne raccolgono circa 50 quintali. “ I giorni di raccolta sono 50: a San Bernardino, il 20 maggio, si chiude tutto, è l’ultimo giorno della stagione” A raccontare delle qualità dell’asparago rosa e a portare avanti questa tradizione antica è Gianpiero Campana, Presidente e fondatore del CON.PA.C, Consorzio Produttori Asparagi di Cilavegna, che dal 1987, con gli altri soci, gestisce tutto “il mondo asparago”: coltivazione, raccolta e vendita. 

Tenero e dal sapore elegante: conosciamo l’asparago lomellino

Nulla a che vedere con il classico asparago sottile e dal colore verde, l'asparago che nasce nei cinque ettari di campagna lomellina, tra Mortara e Vigevano, ha una peculiare punta dal colore rosaceo, talvolta tendente al lilla, e turione (gambo) color panna, turgido e cremoso. Anche il sapore è diverso rispetto al classico asparago: è più delicato e dolce, meno erbaceo. Si coltiva da oltre mezzo secolo: “Negli anni 50 venne istituita la Coop degli asparagicoltori - spiega Campana - ma è andando avanti con gli anni che siamo riusciti a fare rete, sino alla nascita del Consorzio che ha stabilito regole condivise, oltre a depositare il logo, simbolo di garanzia.”

Le regole: le punte che fuoriescono dal terreno non devono superare i 2 - 3 cm, vengono raccolti con gli appositi ferri, i calzaspargi (nome inventato dal presidente del consorzio Campana), sfilando ogni mattina l’ortaggio dalle lunghe file incalzate. Il turione - che non deve superare i 20 cm di lunghezza - non va tagliato ma staccato dalla radice. 

Come si usano in cucina: dalla spargiata cilavegnese all’agrodolce

Come tutte le varietà coltivate in Italia, gli asparagi si sposano a meraviglia con le uova, con il pesce (soprattutto il salmone: una rivelazione) e con il formaggio. A Cilavegna si usa preparare la Spargiata, una ricetta semplicissima e dal sapore genuino: “Si usano gli asparagi prima scelta, quelli con il turione carnoso e più grande, dal centimetro in su di diametro - spiega Campana - Vanno fatti bollire in piedi, come da tradizione, con l’acqua sino a qualche centimetro sotto la punta che non va immersa ma cuoce grazie al vapore. 15 minuti e saranno pronti. A parte, con burro fuso, si prepara un uovo al tegamino dai bordi un po’ abbrustoliti, e si adagia sugli asparagi. Si completa con abbondante grattugiata di Grana Padano che fonde sull’uovo.”  

Dove acquistare l’asparago di Cilavegna

Questa varietà pavese di asparagi, tra le 150 coltivate in Italia, non è facilmente reperibile. Per provare la rara bontà degli asparagi di Cilavegna sarà necessario contattare i produttori o direttamente il Consorzio (tramite pagina Facebook) o raggiungere il borgo in occasione della sagra. Due le tipologie: prima scelta (9 euro al chilo) da mangiare al naturale o con l’uovo, e l’asparago rosa fine (turione sotto il centimetro di diametro a 8 euro al chilo) ideali per frittate, risotti, stufati e agrodolce, croccanti e perfetti da abbinare a formaggi e salumi, come antipasto o aperitivo. 

Eleonora Lanzetti

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