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Cos’è successo nella quarta puntata di MasterChef 8: le ricette più facili sono le più difficili

pubblicata il 08.02.2019

La quarta puntata di MasterChef 8 ha visto la prima doppia eliminazione di questa edizione: a farne le spese sono state Caterina e Tiziana (da vedere nella gallery). La prima, tradita dalla troppa emotività, la seconda, invece, inciampata sulla preparazione degli gnocchi di patate. Sulla linea degli episodi passati, anche nella scorsa serata si è dato molto spazio alla cucina made in Italy, con un’incursione in quella sudamericana, protagonista della prova in esterna. Ogni prova che i concorrenti devono affrontare, però, molto spesso è un pretesto per raccontare al grande pubblico qualcosa in più sul mondo del cibo, anche da un punto di vista “didattico”. Quindi, quali sono stati i temi culinari attorno ai quali sono ruotate le temute sfide?

I cibi che fanno venire “l’abbiocco” La moka di caffè gigante dello chef Cannavacciuolo è stata la star della Mistery Box. La prima sfida, infatti, era dedicata a quegli alimenti che conciliano il sonno, perché ricchi di triptofano, un amminoacido che il corpo non sintetizza e che quindi viene introdotto nel nostro organismo attraverso i cibi, come la ricotta, i crostacei o la carne di coniglio. I concorrenti dovevano compensare l'effetto "soporifero" di questi ingredienti con altri considerati anti-abbiocco, come il cavolo, ricco di potassio o il pomodoro ricco di licopene, ma soprattutto con il caffè, la bevanda che più di tutte è nemica del torpore della sonnolenza. Il quinto quarto di mare: le parti meno nobili del pesce Quinto quarto è la definizione con cui vengono riconosciute solitamente le frattaglie, gli scarti, le parti quindi meno nobili della carne, come la trippa, il cuore, l’intestino, il fegato che troviamo nelle ricette povere della nostra tradizione e che negli ultimi tempi sono state riportate alla ribalta come delle vere e proprie prelibatezze dagli chef. Se le frattaglie della carne sono già state sdoganate, sembra arrivato il momento anche per quelle del pesce. Gli aspiranti chef nell’Invention Test si sono dovuti così confrontare con ricette che avevano come ingredienti principali trippa di baccalà, pelle di ricciola, fegato di tonno, lische e testa di palamita.

Le ricette più semplici sono le più difficili Misurarsi con delle preparazioni comuni è un grande classico del Pressure Test, anche perché ogni volta i concorrenti cadono proprio su quelle ricette che, in teoria, si dovrebbero saper realizzare a occhi chiusi. E la quarta puntata del talent non ha fatto eccezione: cucinare tre piatti “base” con le patate come patatine fritte, purè e gnocchi si è rivelata una vera e propria Caporetto. Durante la prova, però, gli chef/giudici hanno svelato qualche dritta da seguire sempre. Per le patatine fritte: utilizzare l’olio di un solo seme, il migliore è quello di girasole e fare una doppia frittura. 
Per il purè: meglio sempre pelare le patate, così si evita di trovare pezzi di buccia nel piatto; usare il latte caldo e aggiungere gli ingredienti uno alla volta e in ordine: prima latte, poi burro, formaggio e infine noce moscata. Per gli gnocchi: per renderli morbidi e leggeri, non bisogna utilizzare più farina del dovuto, rispettando sempre le proporzioni con la quantità di patate. Le patate devono essere il meno umide possibile, quindi si possono cuocere in acqua con la buccia o al forno. Infine, gli gnocchi devono essere realizzati con le patate ancora calde, non bisogna farle raffreddare, perché come dice Bruno Barbieri: “Quando fai gli gnocchi ti devi bruciare le mani”.

(Credits immagini: Sky)

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