Attualità

Abbiamo il caffè nel DNA

pubblicata il 10.10.2014

Torniamo di nuovo a parlare di caffè, dopo l'allarme sul possibile aumento dei prezzi, perché i ricercatori di Harvard hanno finalmente messo nero su bianco quello che noi gente della strada avevamo intuito da tempo: la sensibilità al caffè e le abitudini di consumo variano da persona a persona. Solo che questa volta, grazie ai moderni mezzi a disposizione, la teoria ha una base scientifica ben solida.Basta leggere lo studio pubblicato su Molecular Psychiatry per rendersi conto che tutto ruota attorno al DNA di ogni singolo individuo. Per arrivare a questo il team di scienziati della famosa università americana hanno analizzato i dati relativi a 120mila persone, i cui dati sono stati raccolti attraverso più di 20 studi focalizzati sul consumo di caffè in Europa e Africa. Mettendo in correlazione il DNA con il consumo di caffè di ogni singolo individuo i ricercatori si sono resi conto che ci sono numerose correlazioni dirette fra i geni e il consumo di caffè.Sono otto infatti i loci genici individuati dallo studio, di cui sei nuovi e due già conosciuti, che determinano la nostra personale reazione al caffè. Questo apre le porte a nuove e interessanti applicazioni, come la determinazione del massimo quantitativo di caffeina che ogni persona è in grado di tollerare durante la giornata, in modo da massimizzare così il suo effetto sul nostro organismo. Ora che sono stati individuati i geni coinvolti infatti, i ricercatori potranno analizzare meglio il meccanismo che determina il desiderio di caffè di ogni singola persona e gli effetti che la bevanda può provocare su ogni singolo individuo. Noi intanto continuiamo a seguire il nostro istinto.Immagine: Flickr

Condividi

LEGGI ANCHE