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Packaging green, la svolta è ancora lontana

pubblicata il 19.11.2020

Tanti proclami, ma pochi fatti. Sostenibilità e riciclo sono parole ricorrenti ma secondo i dati dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy solo il 6,2% dei prodotti food ha un packaging 100% riciclabile e 3 prodotti su 4 nemmeno riportano info per lo smaltimento. Eppure i motivi perché la sostenibilità ambientale debba essere una priorità sono tanti.

UN CAMBIAMENTO IN ATTO - Un trend destinato a mutare: secondo il Food Packaging Forum il mercato globale delle confezioni eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 a 249,5 miliardi entro il 2025.

IN UN MONDO IN FERMENTO - Se in principio sono state le proteste degli attivisti di Fridays For Future con Greta Thunberg a sensibilizzare governi e multinazionali sull’importanza di mantenere in salute il Pianeta, oggi è l’opinione pubblica a rispondere concretamente al problema. Secondo un recente sondaggio pubblicato da Environmental Leader il 74% dei consumatori sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto dal packaging sostenibile.

C'E' MOLTO DA FARE - Ma se molto è stato detto, poco è stato fatto: secondo uno studio effettuato dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy infatti soltanto il 25,4% dei prodotti alimentari nella GDO riporta in etichetta le informazioni necessarie su come smaltirne correttamente la confezione; solo il 6,2% dei prodotti ha un packaging completamente riciclabile. Questo significa che il 74,6% dei prodotti non riporta alcuna informazione. Carenze che rappresentano un enorme problema per l’ambiente: il peso del packaging determinato dagli acquisti di prodotti di largo consumo degli italiani nel 2019 ammonta infatti a quasi 3 milioni di tonnellate. 

LE COLPE E I MERITI DEL MERCATO - Secondo lo studio di Osservatorio Immagino di GS1 Italy, i settori merceologici che comunicano maggiormente la riciclabilità dei packaging sulle etichette sono l’ortofrutta (43,7%), il freddo (41,5%) e la drogheria alimentare (31,8%), seguiti dal fresco (26,5%), il cura casa (24,3%) e le carni (14,6%). Le percentuali dei prodotti che indicano la possibilità di riciclo restano basse invece per quanto riguarda le bevande (14,6%), il pet care (13,1%) e la cura persona (11,5%).

Per quanto riguarda invece i prodotti all’interno delle singole categorie merceologiche, l’acqua minerale trionfa con il 100% delle referenze dichiarate totalmente o largamente riciclabili sull’etichetta. Tra i prodotti con il minor grado di riciclabilità del packaging ci sono i preparati e i piatti pronti (41,2%), i prodotti da ricorrenza (30,7%) e i condimenti freschi (25,3%).

PER UN FUTURO PIU' GREEN - Un’indagine di Markets and Markets pubblicata su Food Packaging Forum stima che il mercato globale dei packaging eco-friendly passerà dagli attuali 174,7 miliardi ai 249,5 miliardi di valore entro il 2025 (+42,8%), registrando un tasso annuo di crescita composto del 7,4%. 

LA NOVITA' - Eppur qualcosa si muove. Nel Regno Unito, ad esempio, sono partiti il 9 settembre i test di vendita negli store Tesco delle patatine Pringles con un packaging green in carta riciclata. La confezione in vendita oltremanica è di carta, con coperchio in carta o plastica (entrambi facilmente riciclabili in casa). Nel resto del mondo il pack è composto da pellicola, cartone, metallo e plastica. L'iconico tubo ha fatto quindi un mea culpa nel segno della sostenibilità. Il percorso sulla strada green è iniziato dieci anni fa e ha portato a un abbattimento del 18% del consumo di acqua e del 16% delle emissioni di carbonio. L'obiettivo di Kellogg's – che nel 2012 ha rilevato il brand dalla Procter & Gamble – è arrivare a produrre entro il 2025 confezioni interamente riutilizzabili, riciclabili, o compostabili.

Immagine in apertura: l'iconico "tubo" di patatine Pringles

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