Attualità

Maiali, mucche, galline: le regole del ministero per i trasporti se la temperatura supera i 30 gradi

pubblicata il 23.06.2022

Una circolare rivolta a camionisti e veterinari ricorda le norme da rispettare per lo spostamento degli animali destinati alla nostra alimentazione: quali sono e perché dovrebbero interessarci.

Sono giorni di gran caldo, più caldo di quello che sarebbe lecito attendersi in questo periodo dell’anno: ne soffriamo noi, ne soffre la natura, iniziando dai corsi d’acqua, ne soffre (tantissimo) l’agricoltura. E ne soffrono pure gli animali, che siano da compagnia oppure da reddito, cioè quelli destinati alla nostra alimentazione.

Per cercare di alleviare le loro difficoltà, il ministero della Salute ha emanato una circolare rivolta ai veterinari e agli autotrasportatori per ricordare quali siano le linee guida per il trasporto di animali vivi quando la temperatura esterna supera i 30°. Abbiamo scritto “per ricordare” perché non è la prima volta che accade: una circolare simile era stata diffusa anche nel luglio del 2019 e nel giugno del 2021.

Più sotto vediamo quali siano le normative da rispettare, ma prima spieghiamo la loro ragione di essere. Perché è in effetti possibile che uno la domanda se la faccia: se alla fine li mangiamo, che importa come li trasportiamo? Importa, soprattutto per due ragioni. Intanto, perché è stato dimostrato (per le galline, ma pure per i salmoni) che la qualità della vita degli animali si riflette sulla qualità delle uova che producono, o della loro carne. Ma questa non è la ragione più importante. Quella più importante, come su Cucchiaio abbiamo scritto spesso, è che una delle cose che ci rende umani è proprio il trattamento che riserviamo agli animali. Qualunque fine essi poi facciano.

Si può trasportare con il caldo, ma…

Gli animali vengono spostati almeno due volte nel corso della loro vita: dall’allevamento di nascita a quello di ingrasso e poi da qui all’impianto di macellazione. Va chiarito che la circolare del ministero non impedisce indiscriminatamente il trasporto se la temperatura supera i 30°, ma solo sui “mezzi privi di idonei sistemi (l’impianto di aria condizionata, ndr) capaci di mantenere la temperatura entro i termini di legge”.

In tutti gli altri casi, gli animali possono viaggiare, ma rispettando alcune condizioni; le 3 indicate per prime nel documento del ministero sono queste: - l’uso di adeguati sistemi di ventilazione; - il monitoraggio della temperatura esterna e interna al mezzo durante il percorso; - il monitoraggio del corretto funzionamento dei sensori di temperatura e dei sistemi di allarme, per una immediata rilevazione del superamento delle temperature consentite all’interno del mezzo.

Per le ultime due indicazioni, si capisce quanto sia importante la corretta manutenzione del camion e del suo impianto di climatizzazione, così che possa funzionare correttamente anche in caso di temperature molto alte e soprattutto segnalare eventuali anomalie.

Sempre secondo il ministero, sono da tenere in conto anche: - la corretta pianificazione del viaggio, rispettando i tempi di sosta per le singole specie trasportate; - la tipologia degli abbeveratoi, che devono essere adatti alla specie  trasportata, funzionanti e in numero sufficiente per garantire un accesso a tutti gli animali; - il rispetto delle densità di viaggio (il numero di animali per viaggio, ndr), che devono essere ridotte in caso di temperature elevate;  - la presenza di adeguata e idonea lettiera; - la presenza di un sufficiente spazio sopra la testa degli animali, per permettere loro di potersi alzare durante il viaggio e avere ricambio di aria.

È ovvio che queste regole sono ancora più importanti in caso di viaggi molto lunghi, per esempio dall’estero verso l’Italia (o viceversa), così come è fondamentale che i Paesi europei abbiano regole comuni su questi temi. Che siano umani, insomma.

Emanuele Capone

Condividi

LEGGI ANCHE