Attualità

L'obesità si contrasta con le mele

pubblicata il 03.10.2014

Siamo nella stagione ideale. In questo periodo le mele sono belle, fresche, succose e invitanti. Fanno capolino in tutti i banchi della frutta con le loro sfumature di colore, pronte per essere acquistate e mangiate da una vastissima fetta di popolazione. Non per nulla sono uno dei frutti più diffusi qui da noi in Italia. Sulle sue proprietà benefiche si discute da sempre, partendo dai detti popolari che le assurgono a rimedio universale contro le malattie, e quindi contro i medici. Oggi però le mele guadagnano un nuovo primato: quello di combattere efficacemente l'obesità. Non mele qualsiasi però, ma soprattutto le mele più verdi che ci siano: le Granny Smith. Lo studio, manco a dirlo, arriva dagli Stati Uniti, dove i ricercatori della Washington State University hanno messo a confronto la capacità di diverse varietà di mela di contrastare efficacemente l'aumento di peso. Gli scienziati hanno preso in considerazione Braeburn, Fuji, Gala, Golden Delicious, Granny Smith, McIntosh e Red Delicious, comparandone gli effetti sul nostro organismo. Lo studio, pubblicato sulla rivista Food Chemistry, ha messo in luce come le Granny Smith siano le mele con il più alto contenuto di fibre non digeribili. Questi composti insolubili, che passano indenni per l'azione degli acidi dello stomaco e degli enzimi digestivi, una volta giunti nel colon promuovono la crescita di batteri buoni, che sono in grado di stabilizzare il nostro metabolismo e indurre uno stato generale di sazietà.  Ma sono in grado anche di ridurre l'infiammazione cronica che causa l'alterazione della flora intestinale, fattore che provoca l'accumulo di grasso nell'organismo. Secondo i ricercatori la scoperta è in grado di aiutare anche per la prevenzione delle patologie correlate all'obesità, come ad esempio il diabete. Non ci resta che fare un giro dal fruttivendolo. Immagine: Flickr

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